sabato 22 gennaio 2011

NEL VICOLO : IL RITORNO




Ho bussato alla porta della "Casa Grande" , ma ANOUK non mi ha risposto.
Ho girato tutto intorno alle viuzze , l'ho cercata ovunque , ma Anouk non c'era.
L'ho cercata nel "vicolo" e sotto l'arco , ma non si è mostrata.
Così le ho lasciato un biglietto sperando che non si perda nel vento....

 " Cara ANOUK,

desidero tanto parlarti e spero ancora nella tua amicizia e nella tua benevolenza ; non so come giustificare questa mia lunga assenza se non con queste semplici ma sentite e sincere parole...


                               SOGNO


                               Ho sognato
                               di loro
                               di te
                               di noi

                               Con loro
                               un ballo
                               di primavera
                               nell'aia

                               Con te
                                un giro
                                di giostra
                                nel vento

                                Noi
                                insieme
                                in un quadro
                                da cui
                                ora
                                son fuori
                                a sognare
                                i miei sogni
                                d'Aprile         

Anouk, potrai perdonarmi ?..."                

giovedì 20 gennaio 2011

CARO AGLI DEI : POSTFAZIONE

Ho scritto questa storia , purtroppo vera in ogni suo particolare , inizialmente per sfogo personale ma, via via nel corso del tempo , mi sono ricreduta ed ho deciso di pubblicarla nel mio blog con la speranza che in qualche modo possa essere di aiuto a chi , come me , ha intrapreso o sta per intraprendere il difficile cammino dell'adozione.
Con questo documento intendo sottolineare il valore di un'esperienza in cui ho sempre creduto ed in cui tuttora credo perchè , pur nel suo amaro epilogo , è stata la più bella della mia vita ; mi sarebbe , inoltre , di conforto il sapere di essere stata in grado di rassicurare -affettivamente- chi , come me , dovesse trovarsi nella incresciosa situazione di dover conoscere la madre naturale del proprio figlio.
Ho scelto come titolo "CARO AGLI DEI"  con un voluto riferimento ai classici , perchè ho sempre guardato a Mio Figlio come ad un guerriero e -in quanto Tale- mi illudo che Egli sia stato accolto nella schiera "eletta" di quei giovinetti la cui vita , per nobili ideali -ingenuità- intemperanza- impulsività- ,anche se prematuramente spenta , è riaccesa per rivivere -e per sempre protetta- sotto le ali degli Dei , nel cui Olimpo sono tutti ben accetti.
Il desiderio di rendere pubblica la mia vicenda era inizialmente legato anche ad un fattore emotivo : volevo dimostrare , attraverso le parole e le poesie di Mio Figlio che in Lui c'era tanta bellezza che , nella sua peculiarità , ben si opponeva alla maldicenza ed alle malevoli congetture della "nostra" gente di provincia che , con i suoi pregiudizi e non pochi razzismi , aveva dato dell'accaduto una versione assai semplicistica e alquanto distorta.
Ero rabbiosa verso uno Stato che , nelle sue Istituzioni , non era stato in grado  di proteggere in alcun modo un Figlio Adottato , una Famiglia Adottiva e , soprattutto, non aveva avuto alcun rispetto per un "Suo" figlio morto , infatti alla disgrazia che ci aveva colpito si era aggiunta ben presto la "beffa" :
quella di una madre naturale che  -improvvisamente - ha un rigurgito affettivo e cerca e scopre e trova un indirizzo ed il numero telefonico di una casa in lutto;
quella della madre adottiva che scopre , dopo la morte del proprio figlio, che Egli "anagraficamente" diciottenne , aveva in realtà solo diciassette anni;
quella dei Carabinieri del Comune di X che reclamano un ragazzo "renitente" al servizio di "leva" ( : ovviamente visita medica e relative pratiche erano già state espletate in quello che -si supponeva- essere ormai il Suo distretto di appartenenza).

Cancellazioni anagrafiche non avvenute?
 Sviste burocratiche?
Su quale pelle?

Ma ora , a distanza di diciassette anni , guardo con distacco a tutto ciò perchè ho scoperto - con tanto rimpianto- che niente e nessuno al mondo potranno ridarmi  nè togliermi quanto la Vita -sia pure per poco- mi aveva regalato  e se ripenso -in verità raramente- alla madre naturale di Mio Figlio, ne accarezzo solo parzialmente la figura come di donna che , come me , ha avuto la sfortuna di perderlo , per questo a lei mi ero rivolta come ad una "sorella" nel dolore.

(P.S. Documento depositato alla S.I.A.E. nel 1996 : tutti i diritti riservati)

lunedì 17 gennaio 2011

CARO AGLI DEI : TO MAKE A MOSAIC

....

Ho ritrovato i tasselli ed il mosaico si è ricomposto : nitido nelle sue forme essenziali e lucido nel suo paesaggio.

Là , in alto e in lontananza , una terra spaccata dal sole ed un verde intenso di alberi secolari : una madre-bambina , con il figlio in braccio , intraprende il cammino.
Qua , in basso ed in primo piano , una terra meno assolata ed un verde più chiaro di alberi più recenti : una donna-madre , con il figlio per mano , si accinge al suo viaggio.
Lunga e tortuosa la strada a separare e poi a unire : punteggiata di case che occhieggiano visi e sguardi ridenti , qualche spolveratata di sole , qualche spruzzata di brina ed un insolito luccichio di stelle.
Tutto intorno , una cornice di insegne luminose e di vessilli guerrieri , tra cui primeggiano quelli delle tribù Amariche.

Hanno tutti gli stessi colori :

                                        IL VERDE UMIDO DEGLI ALBERI
                                        IL GIALLO CALDO DELLA SABBIA
                                        IL ROSSO INFUOCATO DELL' AMORE



Nato in ADDIS ABEBA , ed adottato con regolare sentenza del Tribunale Minorile del Nostro "Bel Paese" ,  è vissuto con me solo  11 anni della sua brevissima vita.


T.R.GB.B.M.   era   ....MIO FIGLIO!!!
......  

domenica 16 gennaio 2011

CARO AGLI DEI : ULTIMA SPES

....

Il susseguirsi delle ore , dei mesi e degli anni è stato -ed è- solo nel tormento.
Non è vero che il tempo guarisce le ferite e lenisce le pene.
Le Mie pene , me le porto dentro, fanno parte solo di me; perciò con ostinazione , e con ostentazione , me ne vado su questa faccia della terra , così opaca per me e per Lui , dietro una parvenza di sole , perchè la Vita ci piaceva , ci rendeva "uguali" e "diversi" dagli altri.
Gli avvenimenti , i più strani ed i più assurdi , si sono susseguiti in una ridda infernale per il loro sviluppo così innaturale e così contrario a qualsiasi legge di umanità e di pietà , da rendermi impossibile ogni via di uscita.
Le cose che un tempo mi davano fastidio , ora mi sembrano stupide.
Quelle che un tempo mi ravvivavano , non ci sono più , o se ci sono , hanno lo spazio -breve- di un sospiro.
La mia vita -ora- è un nonsenso nel suo alternarsi di ore incerte e giorni vaghi.
Non ho più speranze , se non quella di afferrare -nel sogno- la Sua Immagine impalpabile , ma Essa raramente si porge , e raramente mi è stata concessa la fortuna di scorgere -sia pure in una nebbia- ancora quel sorriso , che era "poesia" solo a vederlo.
Tutto di Lui mi manca e non c'è una cosa che , più di ogni altra , vorrei afferrare perchè tutto di Lui vorrei ancora possedere ; perchè tutto di Lui -egoisticamente- era Vita per me.
.....

giovedì 13 gennaio 2011

CARO AGLI DEI : LA CATARSI ( 3° ed ultimo tentativo )

Sorella nel Dolore ?

anche per te , questa sarà l'ultima lettera , infatti non ho più niente da dirti.
Un ultimo chiarimento è però necessario.
Il nostro contatto -inizialmente- mi è sembrato importante : speravo di veder sbocciare da esso un rapporto quasi filiale -la differenza di età ce lo avrebbe concesso- ma tu non hai avuto fiducia in me, ed io non sono riuscita a trasmettertela.
Tutto sommato , siamo due estranee che , per uno strano caso della vita , si sono incontrate , e che ,per un altrettanto strano caso , hanno avuto un figlio in comune , o meglio , se mi permetti , solo il nome che per Lui era stato scelto.
Infatti , se mi metto a leggere -attentamente ed oltre le righe- le pagine assurde della nostra vita , non scorgo in Lui alcun segno di te , nemmeno nell'inquietudine di quell'errare che , in Mio Figlio , era dettato solo da una ricerca , più che giustificata , delle radici di appartenenza , la scoperta delle quali , se ce ne fosse stato il tempo , lo avrebbe sicuramente portato alla conquista della Sua Identità.
Non scorgo in te alcun segno di Lui , neppure nel tratto somatico.
A prima vista , è vero , sulle tue labbra ho ravvisato il Suo sorriso , ma ne era appena la parvenza , infatti , a ben vedere ,  il "Suo" è un sorriso aperto , felice e promettente quando si offre ; gli occhi  hanno una luce profonda e  intensa e  le mani , affusolate  delicate e morbide , sono colme di tepore quando si porgono ad afferrare.
Avevo sperato , dato che sei stata tu a cercarmi , di poter ricostruire con te un lembo del Suo passato , non perchè volessi indagare nelle pieghe più recondite del tuo e giudicarne i processi dell'animo .
Volevo conoscere la tua storia perchè questo era il Suo desiderio -il desiderio legittimo di un figlio a cui la vita aveva sottratto e negato qualcosa di importante e che -a mio avviso- doveva essergli restituita.
Ma tu non hai capito ; o non hai voluto capire?
E' anche per questo che ho deciso di interrompere con te qualsiasi contatto.
Siamo due estranee che , per un assurdo e irriverente caso della vita , hanno avuto in comune un figlio e la sfortuna di essere delle "perdenti" perchè , nè te nè io , meritavamo tale dono e tanta gioia.
....

lunedì 10 gennaio 2011

CARO AGLI DEI : LA CATARSI (2° tentativo)

Figlio Diletto,

questa è l'ultima lettera che ti scrivo.
So per certo che non ci sarà risposta , ma so anche che Tu tornerai a cercarmi , ed allora voglio essere pronta.
Quel giorno ,  non ci saranno nè dubbi nè malintesi.
Quel giorno , sarà un vedersi per sempre.  Ed allora il nostro "errare" avrà un suo termine.

Quando te ne sei andato , in modo così totale ed esclusivo , io ti ho odiato.
Non l'ho fatto solo per il gesto , ma anche per l'affronto .
Hai sottratto ad ambedue l'ultima possibilità : parole "giuste" da sussurrare -almeno- al momento giusto.
L'hai negata , sia a me che a Te , con quel Tuo modo così tempestoso di prendere decisioni avventate ; con quel Tuo sguardo smarrito , eppure freddo e crudo , nel pronunciare verità , assurde per una madre  purtroppo vere nella loro immediata realtà , noi sappiamo quali.
E quel sentimento , così innaturale per una madre , che voglia -o non voglia- essere tale , ha fatto nido nel mio petto , ed io l'ho coltivato e nutrito , per poter far fronte al fatto ed alla circostanza con ritegno , con razionalità e con quel distacco , così calcolato e meditato , che è degno solo di persona assai diversa da noi due.
Ma nell'assenza , ricercata  e voluta , i passi cupi e silenziosi sul selciato della città vecchia , mi accompagnavano -ed ancora mi accompagnano- insieme al chiocciolio della fontana grande che , in quel suo suono ripetuto stanco , porgeva -insieme a me , insieme a noi , insieme a loro, - l'ultimo saluto alla Vita.
In quel momento -stranamente- le Tue Insegne , pur su bandiere abbrunate , erano luminose e splendenti...ma io ti odiavo e , con Te, odiavo me stessa : c'eravamo traditi.
Tu non avevi saputo rispettare la promessa : mi avevi detto che dovevo pensare a Te come  ad "un pesciolino nell'oceano" , ma avevi anche affermato che quel pesciolino sapeva ben badare a se stesso.
Te lo ricordi?
Io ti avevo promesso protezione ed amore incondizionati , ed avevo affermato che niente e nessuno al mondo ci avrebbe separati.
Te lo ricordi?
Dove sono andati a finire i termini del nostro patto?
Quando ed in che modo li abbiamo cancellati?
Ma , dato che ciò è stato fatto , io ti chiedo e mi domando :"che diritto avevamo di aprirci a delle speranze? che diritto avevamo di promettere per poi non mantenere? e che diritto avevamo di far vivere un sogno solo per metà ?"...

venerdì 7 gennaio 2011

CARO AGLI DEI : LA CATARSI ( 1° tentativo )

Cara Donna,

ti penso spesso con un misto di stupore , di dolore e di nostalgia ; stranamente anche con affetto.
Sento pure il desiderio di rivederti , ma per il momento è meglio di no , perchè l'emozione di un altro incontro mi porterebbe a stare più male di quanto mi senta in questo momento.
Ho saputo che sei ritornata da Noi e che hai conosciuto alcuni dei Suoi amici , purtroppo tutto si è svolto di fronte ad un cancello chiuso.
Questo mi dispiace , però , per consolarti , posso assicurarti che i tuoi fiori sono stati molto graditi e che , poco dopo , sono stati posti nel punto giusto : hanno colorato e rallegrato con la loro vivacità , parecchi dei Suoi giorni.
Ho preparato per te un album di foto di Mio Figlio : ti farà sicuramente piacere.
E' il percorso della Sua Vita , di una vita piena di affetti e di esperienze che lo hanno reso una persona ricca di idee ed estremamente delicata nell'animo.
Ti ringrazio per la riservatezza e per la comprensione che hai saputo dimostrarmi : in queste tue qualità ho rivisto una parte di Lui e , sono certa che , se ti avesse conosciuta , avrebbe capito tante cose e che ti avrebbe voluto bene.
Nell'album accludo gli articoli dei giornali che riportano la versione dell'accaduto.
Per quanto riguarda la verità , noi non potremo mai scoprirla perchè , come Egli ha scritto in un Suo articolo del giornalino scolastico, essa fa parte di quei processi mentali  che sono insondabili , potremo , semmai , avvicinarci e fare delle congetture ed io , per quanto è nelle mie possibilità di Madre , posso solo dire  che il Suo gesto è stato dettato più che altro dalla impulsività del carattere e da una somma di problemi di adolescente -in primo l'Amore- che non ha saputo controllare , quindi non si è trattato di un rifiuto della Vita , ma di una spaventosa disgrazia , o meglio , di un profondo mistero.
Quanto ti ho detto , e quanto ti ho dato , ti prego di conservarlo tutto per te , perchè ciò fa parte del segreto di una Vita che appartiene solo a Noi due.

mia cara,
ho cambiato idea su quanto ti ho scrittto all'inizio di quest'ultima lettera : appena avrai l'occasione di venire a trovarci , devi farlo senza alcun indugio e senza crearti problemi.
Sarò felice di abbracciarti : mi manca il tuo sorriso che poi , è anche il Suo....

lunedì 3 gennaio 2011

CARO AGLI DEI : LA MARATONA , IL TRAGUARDO

...
 Quel giorno , però ,  il cielo non era pulito nè lucido nè splendente.
Sporco , ivece , spento ed appannato da un pesante grigiore che , nonostante le prime ore del pomeriggio , già portava con sè la  tristezza ed il silenzio della sera.
La scala per raggiungerlo fu il davanzale della nostra terrazza.
Quel giorno , Mio Figlio prese il volo , ma in uno spazio carico di impurità , gremito di ombre e ristretto alla misera cinta del giardinetto ed ai rinsecchiti rami di alberelli spaventati.
Le Sue Ali furono le braccia , ma la Loro apertura alare non bastò a farlo planare con dolcezza.
Lo accolse una nuda terra , fredda ed umida di fango.
Non fu avvolto in un manto di aria pura , ma solo in una anonima coperta di ospedale.
Non cadde su di Lui una pioggia di stelle , ma le mie lacrime asciutte e mute di angoscia e di dolore.
Al mattino dopo , stranamente , una coltre impalpabile di candida neve coprì quel fazzoletto di terra dove tutto si era consumato ed il cielo divenne trasparente nel suo nitore.
Fu l'ultima neve dell'anno.
Fu l'ultima volta che guardai il cielo.