giovedì 30 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LA MARATONA

...
Caro Figlio,

tra me e Te esiste un legame d'Amore?


....
Che Mio Figlio guardi il Cielo
quando è lavato di pioggia
lucido di luce eterna
bianco di bianco lunare

Che Mio Figlio guardi il Cielo
ed abbia una scala per raggiungerlo

Che Mio Figlio prenda il Volo
quando lo spazio è senza ombre
scevro di impurità
libero dai limiti

Che Mio Figlio prenda il Volo
ed abbia ali giuste per volare

Che mio Figlio ari la Terra
quando essa non trema
non è bruciata dal sole
non è spaccata dal gelo

Che Mio Figlio solchi la Terra
ed abbia il passo giusto per farlo

Che il Cielo lasci cadere su di Lui
una pioggia di Stelle
che lo Spazio lo avvolga
in un manto di Aria pura
che la Terra mostri le Sue Insegne
sempre lucenti

Solo questo posso lasciargli


...E MIO FIGLIO GUARDO' IL CIELO....

lunedì 27 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LA POZZA

...
Come avevo fatto a non vedere?
Come avevo fatto a non capire?
Solo conoscendolo , si può parlare  del sorriso di una persona. Solo amandolo , si può vedere cosa si nasconde dietro di esso.
Ed Egli , quel sorriso ,  l'aveva conosciuto e l'aveva ben saputo osservare altrimeni non avrebbe potuto scrivere:

..."MIA MADRE HA UN MODO DI SORRIDERE PARTICOLARMENTE BELLO , E MOLTO RARO A VEDERSI , COSI' PLACIDO E PROMETTENTE CHE PUO' RENDERE FELICE COLUI AL QUALE E' RIVOLTO "...

A chi  " altri " poteva essere rivolto  se non a colui che ella aveva conosciuto e amato ?
E da chi  "altri " poteva essere elargito se non da colei che Egli aveva amato ?
Ma la gelosia ottenebrò del tutto la mia mente , impedendomi di  " leggere " e di capire...


Caro Figlio,
 non capisco il Tuo atteggiamento.
Affermi che la Tua Vita è qui  che la Tua Casa è  " questa " , ma ricerchi ossessivamente qualcosa al di fuori di queste mura e di questa aria.
Quello che hai conosciuto è solo un  " clan " , del quale hai fatto parte per un tempo brevissimo e nel quale -ora- non puoi entrare : le Vostre strade si sono separate anni fa.
Non hai fratelli nè sorelle , anche se essi si definiscono tali . E' solo un uso errato della parola ; un uso distorto , anche se fatto in buona fede ; un uso legato alla loro cultura e alla loro società.
Affermi che tra voi sussistono legami di affetto , ma quando hai avuto modo di crearli con loro?
Lo hai fatto "allora" nel'arco dei primi anni di vita?
O lo hai fatto "ora" nell'arco di poche ore?
I veri legami di affetto si costruiscono col tempo allorchè ci è dato di condividere gioie e dolori , delusioni e speranze , dubbi e certezze .
Essi si arricchiscono di lacrime e di sorrisi ; si nutrono di ricordi brutti e belli e di memorie vive , non di immagini stampate su di un opaco pezzo di carta che riproduce solo stereotipi.
E , comunque , nessuno Ti impedisce - ancora e quando vorrai-  di vedere  le Tue sorelle e i tuoi Fratelli , come Ti piace definirli , purchè tutto sia fatto nel rispetto delle persone e dei sentimenti : i Tuoi i Loro i Nostri....

giovedì 23 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LE RIVIERE 3

Cara Donna,

ero sicura del Suo affetto , tutto racchiuso in quelle righe , ma ti confesso che la parola "Madre"  mi ha dato un pò fastidio.
Io , egoisticamente , avrei preferito che avesse iniziato con ... "Mamma".
Vedi , la parola Madre -nel mio intimo- assume il valore di un mondo a cui non è dato a tutti di accedere perchè -nel mio intimo- quella parola si carica di affetti e di armonie....

Allora la gelosia offuscò la mia mente e mi rapì il cuore.
Non ti aveva vista , non ti aveva parlato.
Solo una foto -forse- poteva parlare per te.
Ma non fu tanto questo.
Piuttosto quel continuo ripetere " i miei fratelli , le mie sorelle" , Lui  che , per quanto io sapevo , non aveva nè gli uni nè le altre.
Ed alle mie domande , così serrate e pungenti , sul valore dei vincoli e sul concetto di famiglia a cui , nelle sue componenti , esso sottende , contrapponeva quelli di sangue pur non negando , anzi esaltando ed affermando con forza  quei legami d'amore sui quali io avevo impostato la Sua Vita.
Così saldi mi apparivano nei discorsi di un tempo , così fragili in quelli di ora.
Ma dove aveva imparato ad essere tanto puntiglioso con le parole e così razionale nel pensiero?.
Ma lo sapeva  -Lui- che i nodi di affetto si intrecciano con gli anni allorchè minuti ore e giorni distribuiscono sulle nostre mani il tempo che dovrà ancora farsi ?
Tutto questo doveva saperlo .
Era o non era Mio Figlio?
E allora perchè quel continuo richiamo ad un mondo che non gli apparteneva più?
Perchè quel desiderio così frenetico di  ricercare per ritrovarsi  in un nucleo che non gli era mai appartenuto?
Allora la gelosia offuscò la mia mente.
E lo fece in modo così sottile insinuante e crudele da impedirmi di leggere le Sue Parole che suggerivano , anzi gridavano , un invito ad  essere , mano nella mano , tutt'uno come un tempo:


                                                       SI NASCONDE IN UN SORRISO
                                                       NEL MIO
                                                       NEL TUO

                                                       E NON PUOI NEGARE
                                                       PERCHE '  I TUOI OCCHI
                                                       RACCONTANO UNA STORIA
                                                       DI RIMPIANTI
                                                       DI SOLITUDINE

                                                       TUTTO CIO'  E'  AFFASCINANTE
                                                        LA TRISTEZZA
                                                        NASCOSTA IN UN SORRISO
                                                        SCOPERTA NEGLI OCCHI
                                                        CHE RACCONTANO
                                                        UNA STORIA
                                                        DI RIMPIANTI
                                                        DI SOLITUDINE

                                                        SENSIBILE COME IL CALORE
                                                        QUANDO IL CALORE
                                                        E' UN RESPIRO NEL FREDDO
                                                        IMPALPABILE COME IL VENTO
                                                        QUANDO IL VENTO
                                                        E' SOLITUDINE

                                                        QUESTA TRISTEZZA
                                                        E' DI FRONTE A TE
                                                        NON PER IL GIOCO
                                                        MA PER IL DUELLO

                                                        NON NEGARE
                                                        HAI PERSO TROPPO A LUNGO
                                                        LE TUE BATTAGLIE
                                                        I TUOI SENTIMENTI

                                                        MA TU VUOI
                                                        COME IO VOGLIO
                                                        RIEMERGERE
                                                        LOTTARE
                                                        VINCERE
                                                        NON RIAFFONDARE
                                                        INSIEME NUOTARE
                                                        INSIEME SENZA SOSTA
                                                        AMARE
                  

    
                                                        













      

lunedì 20 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LE RIVIERE 2

Mia Cara,

i diciotto anni di  Mio Figlio non mi hanno portato alcuna libertà , nè mi hanno fatto ritrovare la pace.
E Mio Figlio non ha conseguito alcuna Laurea se non quella di "Dott. Prof. Specialista in  ...Faccende di Cuore".
Ha infatti aspettato proprio il diciottesimo anno per rinfacciarmi -come se poi fosse colpa mia- la mancanza di un passato a cui fare preciso riferimento , ma i Suoi "buchi" , per quanto era nelle mie possibilità , avevo cercato di riempirglieli , se non altro l'avevo fatto con il "cuore" , ma questo non gli bastava.
Doveva rivivere i primi sette anni di vita e disegnare il Suo Mosaico con quei pochi tasselli distorti e rimandati sfocati dalla memoria.
Doveva rendersi conto del Suo passato per poter costruire il Suo futuro e , quindi , doveva anche distruggere il presente , qualora gli fossero venuti in mente l'idea ed il capriccio di farlo...

Cara Amica ,

ti assicuro che l'ho aiutato nelle ricerche , e che l'ho fatto perchè ritenevo giusta la Sua esigenza e doveroso il mio aiuto , anche se tutto ciò poteva costarmi molto caro , ma -almeno in parte- su questo punto Egli mi aveva rassicurato dimostrandomelo in modo così delicato e forte che non potevo dubitare....


                                                          POTRO'  VEDERTI
                                                          PARLARTI
                                                          MADRE !

                                                          MA
                                                          LA TUA VOCE
                                                          SARA' UN SUSSURRO
                                                          E
                                                          LA TUA IMMAGINE
                                                          UN 'OMBRA

                                                          AVRO'
                                                          IL TUO ASPETTO
                                                          I TUOI OCCHI
                                                          LE TUE LABBRA
                                                          MA
                                                          ESSE NON TI BACERANNO
                                                          ED I MIEI OCCHI
                                                          AVRANNO
                                                          UN DIVERSO SGUARDO
                                                        

                                                          SONO TUO FIGLIO
                                                          STILIZZATO NEI RICORDI
                                                          REALE E CONCRETO
                                                          PER IL CUORE
                                                          NON IL TUO
                                                          MA DI UNA DONNA
                                                          CON IL MIO SGUARDO
                                                          CON I MIEI SENTIMENTI   

sabato 18 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LE RIVIERE

Cara Donna,

vorrei farti una confessione da madre a madre.
Quando il figlio del Vento diventava una creatura incerta "fra nuvole e sole" ,  io rimpiangevo la mia libertà.
Quando il figlio della Luce abbagliava ogni  " possibile percorso " ,  io desideravo fuggire.
Quando il Figlio delle Ambe mi gettava in faccia " la sua sabbia rovente " , io mi sentivo soffocare e desideravo solo che arrivasse quanto prima il suo diciottesimo compleanno.
Avrei riacquistato la mia libertà , ritrovato la mia pace e goduto la mia esistenza.

Cara te ,
per quanto riguarda tuo figlio , hai mai avuto qualche ripensamento ?


Caro Figlio,

oggi è una giornata particolare , diversa da tutte le altre , e Tu la stai vivendo in modo egregio : sei allegro spensierato e colmo di tenerezza.
Dai un piccolo saggio della Tua cultura parlando in francese con J.G. a ciò aggiungi un pizzico di bonomia scherzando con i camerieri , ed un tocco di delicatezza quando sostieni la Tua Prozia.
Non critichi i confetti rossi che ho fatto disporre sulla tavola ed aspetti con pazienza la fine del pranzo.
Il Tuo Diciottesimo anno sta segnando una tappa importante nella Tua Vita : sono cambiati il Tuo comportamento ed i Tuo atteggiamento mentale ; anche i Tuoi proponimenti sono seri , inoltre sembri aver acquisito una determinazione ed una grinta insospettabili -almeno per me-.

Mio Caro,
i confetti rossi che , dalle nostre parti , si usano per chi si Laurea , ti stanno portando fortuna....

martedì 14 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LE SIEPI

...Allora le delusioni trascolarono nel vuoto insoddisfatto che sciogli i dubbi in amarezza...


Allora - le mie amarezze- ebbero non tanto il Volto del Suo Presente quanto quello del Mio Passato che , contrariamente a Lui , non avevo avuto la forza di recidere.
Allora -le mie amarezze- ebbero il volto dell'insuccesso e quello del ripensamento.
La Vita non aveva voluto darmi il dono della maternità ed io avevo pensato bene di strapparglielo costruendomi un ruolo di madre che , forse , non sapevo assolvere come di dovere.
Così -le mie amarezze- ebbero il volto di una triste verità....


La Vita
lo aveva chiamato
a sè
per sciogliere
altre creature
e
si trovò
inchiodato al muro
delle inquietudini
delle ansie
delle paure

Camminò
sul cuore
degli altri
tra spinosi
sentieri
tra erbosi
cunicoli

Non calpestando
ma
con sgomento
col respiro
racchiuso
e uno sguardo
dolente

Prigioniero
per sempre

sabato 11 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : GLI OSTACOLI

Mio Caro,

 sei proprio il figlio del Vento.
Ora così gagliardo e vigoroso che riesci a signoreggiare tra chi è più forte di Te.
Ora così debole e lieve che riesci a sottometterti fino a liberare dolcemente ogni umore più nero.
Ora sei una brezza fresca.
Ora un soffio caldo.
Spesso , però , impetuoso e incontrollabile come un uragano. Tocchi il massimo fra il sabato e la domenica e, immancabilmente , nei periodi di festa : li celebriamo tutti e sempre nello stesso modo.
Dopo le tue bufere maggiori tu appari affaticato e solitario , e ti aggiri nella tua camera , apparentemente innocuo.
Io , pensierosa e amareggiata , immobile nel chiuso della mia stanza , dove le pareti ancora riescono a parlarmi e dove il silenzio ancora non è muto...



Cara Te,

Il figlio del vento ne ha combinata un'altra delle sue.
Questa volta non per divergenze di opinioni sugli svaghi del sabato sera , ma per contrasti di natura vitale :
" O studi , o lavori !"
Decisione di comune accordo:
"Lavoro !"
E' durata solo dodici giorni , e si è conclusa in modo tragico , disperato , beffardo ?
Anche questa volta ci sono stati la tecnica di guerra e il ricatto , ma perpetrati in modo più sottile e crudele della fuga.
Non sto a raccontarti i dettagli nè cosa ho provato.
Non sto a dirti come ho reagito.
Tu , che come me sei madre , puoi ben immaginarlo.
Te lo dico -ora- con la Sua Voce  perchè solo ora - nella Sua Voce - forse è racchiusa la complessità di una Vita:


                                SE GUARDI I MIEI POLSI
                                NON SPRECHEREMO PAROLE

                                SE GUARDI I MIEI POLSI
                                NON SPRECHEREMO IL TEMPO
                                COSI' PREZIOSO E SENZA PREZZO
                                COSI' PREZIOSO E A BUON MERCATO

                                SE GUARDI I MIEI POLSI
                                VEDRAI IL SIGNORE DEL TEMPO
                                IL SIGNORE STANCO E VECCHIO
                                CHE HA DECISO IL PASSATO
                                CHE HA DECISO IL PRESENTE

                                E
                                SE AVRAI ANCORA PAROLE
                                NON BASTERANNO GLI OCCHI
                                CHE VEDRANNO SULLA PELLE
                                UN FIUME IN SECCA
                                UNA VOLTA IN PIENA

                               E' LA VITA
                               DALLE MILLE STRADE
                               CHE HA VOLUTO
                               NEL GIORNO DELL'AMORE
                               RECIDERE UN POLSO
                               NEL RICORDO DEL PASSATO
                               E LASCIARNE LIBERO UN ALTRO
                               DAL PENSIERO DELLA MORTE


Cara,

Mio Figlio , a parte ogni stranezza , è un poeta! non ti pare ?...

                               

mercoledì 8 dicembre 2010

CARO AGLI DEI :i 4oo

Cara amica ,

devi credermi , non volevo farne il primo della classe , anche se ciò avrebbe tanto appagato il mio orgoglio di madre e.. di madre insegnate.
Non volevo farne un professionista nè un atleta olimpionico , anche se mi sarebbe tanto piaciuto vedere il suo nome scritto sui giornali.
Volevo per Lui il meglio del meglio perchè era Mio Figlio e mi dispiaceva vedere le sue qualità più belle disperdersi.
La Sua  mente così versatile mi sembrava poco valorizzata , e le Sue capacità atletiche ai miei occhi apparivano offuscate.

Mia cara ,

a lui non l'ho mai detto , ma a te , che come me sei madre , posso dirlo.
Ho fatto la "guerra" ai suoi Insegnanti della Scuola Media perchè , nello specifico caso , li ritenevo incapaci di assolvere al loro compito.
In ciò una parte di vero c'era , ma non era tutta la verità.
Quella Scuola non sapeva e non poteva aiutarlo a "Costruirsi".
Quella Scuola non fece nulla per "Educarlo" , e fallì.
Ma anche io feci i miei sbagli.
Non mi ero accorta che i suoi bisogni primari erano altri , non ultimo il recupero del gioco.
Non mi ero accorta che i Suoi pensieri erano di per sè intricati , ed io , invece di districarli , glieli stavo aggrovigliando ancora di più.
Non mi ero accorta che aveva un animo troppo sensibile e delicato ed io , inconsciamente , stavo esasperando questa Sua delicatezza interiore aprendolo ancora di più alla dolcezza dei sentimenti , alla squisitezza della fantasia , alla bellezza della musica della poesia e dell'arte.
Non mi ero resa conto che tutto questo , in seguito , lo avrebbe portato ad una pienezza di Vita che avrebbe pagato col tormento e con l'inquietudine.

Io, in Lui , egoisticamente , non vedevo altro che una creatura fatta di sole e di vento.
Una creatura che sapeva inebriarmi della Sua luce e della Sua aria ogni qualvolta ne avevo bisogno....

che dirti ancora ?...

lunedì 6 dicembre 2010

CARO AGLI DEI :I 400 metri piani

Mia Cara,

è difficile essere Madre.
Sempre.
Ma è veramente difficile quando sei anche insegnante.
Per un insegnante ogni atteggiamento deve avere una spiegazione logica.
Ogni causa deve avere il suo effetto.
Ogni pensiero  deve essere consequenziale.
L'insegnante , per il mestiere che fa , deve sempre conoscere sapere e rendersi conto di tutto. Deve avere una motivazione razionale per ogni più piccolo fatto , altrimenti il suo "ego" non sarà soddisfatto , rimetterà tutto in discussione e...vivrà nell'angoscia.
Ed il figlio di un insegnante ?
Dovrà avere le peculiarità del genitore :
perfetto nel linguaggio , logico e critico nel pensiero , dovrà saper usare il cervello e distinguersi dagli altri , proprio perchè ha un cervello che funziona...

Cara te,
tu che mestiere fai ?


Caro Figlio,

i colloqui con i tuoi insegnanti non sono andati secondo le aspettative.
Sei affrettato superficiale e dispersivo.
Non ti applichi e non hai desiderio di emergere.
Perchè rifiuti ogni mio aiuto?...
La scuola è una cosa seria e tu la prendi come un gioco.
Lo Studio , nella Vita , è importante e la cultura è il presupposto per una maggiore pienezza e consapevolezza della stessa...  il discorso vale anche  per lo sport.
Ti infiammi per ogni attività sportiva , te ne innamori , la pratichi con facilità ed entusiasmo ma ti blocchi al primo ostacolo e non concludi mai un corso....

venerdì 3 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : I 200 metri piani

...sono la madre di un figlio un pò strano e bizzarro ma...questo figlio mi piace tanto anche se....


..i suoi orizzonti erano sempre lontani , troppo ampi e troppo difficili per essere raggiunti da due ali così piccole e deboli , da due ali così ingrommate.
Assurdo il solo pensare di sfiorare quegli orizzonti per chi , come Lui, solo da poco aveva cominciato a volare.
E se , a fatica , Egli si avvicinava ad uno di essi il cerchio gli si stringeva addosso in modo così soffocante da desiderare di spezzarlo quanto prima.
Ciò gli impediva di assaporare anche la conquista appena fatta.
Gli orizzonti di Mio Figlio , dietro un manto di quotidianeità , nascondevano un mondo di affetti da accarezzare , di sogni da afferrare e di affermazioni da stringere.

...
"...E' mai possibile , mi dicevo , che passi il suo tempo a rincorrere i sogni ? Essi lo scolleranno dalla realtà e lo renderanno infelice"...

.."L'uomo che vive di sogni è infelice , ma solo in essi egli troverà la sua libertà!"...

...La frase l'aveva captata da un film e l'aveva fatta decisamente sua :


                                                     IL PRINCIPE DEI SENSI
                                                     L'UOMO DEI SOGNI
                                                     MI GUARDO'
                                                     MI SCRUTO'
                                                     MI GETTO'
                                                     NELLA SCHIERA
                                                     DEGLI INSICURI
                                                     NELLA VALLE
                                                     DELLA VOLUBILITA'


Così infatti scriveva.
Ed io , quale altro argomento potevo opporre a quella che , in fondo , era una tesi in cui credevo e che fino ad allora mi aveva nutrito?
E dove erano i miei orizzonti ed i miei sogni?

Erroneamente li avevo riposti tutti nel suo successo scolastico e , in via subordinata , in quello sportivo , dove era davvero eccellente...










                                                                 






...

giovedì 2 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : I 100 metri piani

...Così , un giorno , le mie speranze divennero smunte e furono lì lì per spegnersi...


Cara donna,
anche questa volta non eri presente.
In questa occasione , però , sei stata più fortunata di me. A te sono state risparmiate l'ansia l'angoscia il terrore della madre che , improvvisamente , non sa più che fine abbia fatto il figlio.
E la tua fortuna è stata doppia : a te sono stati anche risparmiati i rimorsi e i sensi di colpa della madre che , nei giorni a venire , si arrovella il cervello nel chiedersi in che cosa ha sbagliato.
A distanza di anni ancora non so con esattezza quale fu l'elemento che scatenò l'idea di quella fuga che, dopo tanto rumore , si spense nel morbido di una passeggiata.
Una passeggiata un pò lunga , a dire il vero : durò dalle cinque alle sette di sera sotto una fitta pioggia di novembre.

Cara te,
Mio Figlio è sempre stato uno specialista nelle faccende di cuore , ed il mio cuore , in quella circostanza , fu quasi spezzato.


Caro Figlio,

se volevi vendicarti per il mio rimprovero - troppo aspro inopportuno ingiusto ? - ebbene ci sei riuscito.
In men che non si dica mi gettasti nella disperazione più cupa ed io , che come te sono una specialista in affari di cuore , pensai con dolore con rabbia con angoscia , che non mi volevi bene e che mi odiavi.
Che sciocca a dubitare del tuo animo.
Che stupida a dubitare della forza dell'amore.
Essa c'è , e spacca anche le montagne più granitiche. Ancora ci credo! sul momento , però , avevo dubitato perchè non avevo capito che la tua era stata solo una tecnica di guerra. Dove l'avevi imparata? Ah , già , dimenticavo..sette anni ti erano stati fruttuosi e tu eri velocissimo nell'imparare.
Ma sette anni si cancelleranno mai?
Tante volte me lo sono chiesta e ancora me lo chiedo.
Comunque , quella sera stessa , le tue ingenue parole ed il tuo sguardo fanciullo annullarono tutte le amarezze delle ore precedenti....
..."sai , mamma , ora sono veramente grande; la nostra è una piccola città ed io posso girarla da solo...la città è nelle mie mani e tutto ciò è affascinante...sai , mamma , sai..."
E ti addormentasti nel letto grande , come facevi tutte le volte che c'era un problema , mano nella mano perchè , tutto sommato , ci capivamo e ci amavamo.
Ti addormentesti sereno perchè avevi scoperto nuovi orizzonti.

martedì 30 novembre 2010

CARO AGLI DEI : "IN DISCESA ?"

....E le speranze , ancora una volta , tornarono ad affacciarsi sul mio mondo...


Le mie speranze divenero le parole calde ed amichevoli di un Vero Maestro.
Le parole semplici e gentili di genitori che , per vie diverse , avevano figli della stessa specie del mio , di quella specie umana che vive e cresce anche fra le spine degli errori e dei difetti dei grandi.
Le mie speranze erano sempre riposte nel verde giunco che , nel frattempo , stava diventando un alberello.
Un alberello dalle radici troppo aeree per sostenere un tronco così alto e svettante.
Un alberello dal fusto troppo esile per sopportare una chioma così larga e fiorita.
Un alberello che aveva bisogno di un saldo tutore.
Di un tutore in grado di adattarsi alla sua flessuosità , di intonarsi al colore così chiaro della sua corteccia , di adeguarsi al fiorire così insolito e disordinato dei suoi rami ; a quel fiorire ora troppo acerbo da seccarsi al primo freddo ; ora troppo turgido e colmo da spaccarsi per l'eccessivo calore e da crollare sotto il suo stesso peso.

Il suo tutore , almeno per quanto mi riguarda , era troppo rigido e nodoso...

domenica 28 novembre 2010

CARO AGLI DEI : "IN SALITA"

Caro Figlio,
te lo dico con tutta franchezza : eri un bambino troppo vivace , troppo esuberante , troppo indisciplinato e per niente scolarizzato.
Ti divertivi a fare i dispetti ai compagni , buttavi per terra i loro quaderni le loro penne i loro astucci...poi facevi l'altalena fra i banchi e saltavi il ...muretto ! (non ho mai ben capito quale!?)...
Ora non giustificarti dicendomi che ti sentivi a disagio e straniero in quel territorio.
Non dirmi che volevi velare i tuoi insuccessi scolastici con i più comuni atteggiamenti esibizionistici .
I compagni sanno leggere, io so saltare il muretto.
I compagni sanno scrivere i pensierini senza fare errori , sono ordinati e diligenti.
Io faccio errori , sono negligente e non ho cura delle mie cose , perciò mi strappo di dosso il grembiule , sgualcisco i quaderni e rompo gli occhiali.

Mio Caro,
ricordi quante paia di occhiali hai fatto "fuori" in quel periodo ? Ben sei!
E' proprio terribile , dicevano.
E' vivace esuberante intelligente , dicevo.
Ed è così bello! aggiungevo fra me e me...
Imparasti a leggere in pochissimo tempo , fra le braccia di papà e sulle pagine del suo quotidiano preferito .
Imparasti , in men che non si dica , a scrivere e a fare le "operazioni"  spesso a tavola fra un boccone e l'altro , perchè era un gioco.
Imparasti  come tutti gli altri , se non ancora meglio, ma l'educazione , questa volta scolastica , avvenne in un mare di inquietudini  ed in un oceano di amarezze .
Le Mamme -ben pensanti- ritenevano che l'andamento didattico dei loro figli fosse fortemente disturbato dalla presenza di uno scolaro troppo....

Figlio Mio,
perdonami l'errore che feci .
Avevo voluto per Te , perchè eri Mio Figlio , una Sorbonne in miniatura e non mi accorsi , al momento, che eri capitato in un ghetto.
Quando mi si schiarirono le idee , cercai di rimediare allo sbaglio...
Cambiammo casa e ..cambiammo scuola!

venerdì 26 novembre 2010

CARO AGLI DEI : IL CAMMINO

Cara Amica,

non eri presente il primo giorno di scuola di Mio Figlio.
Ti assicuro che ti sei persa molto.
Era elegantissimo, principesco direi , nel suo completo celeste polvere che ben s'intonava al colore ambrato della pelle.
Mano nella mano , io con fierezza , Lui con curiosità , entrammo in quell'aula ... ridente  di tante facce tutte uguali ; colorata di tanti grembiulini tutti azzurri , vivace di tanti sguardi curiosi ed attenti nello scrutare il nuovo " acquisto".
E noi lì , col nostro orgoglio , le nostre aspettative , le nostre speranze.
E con la certezza , ferma , che le porte si sarebbero spalancate e che le frontiere , se ancora esistevano , sarebbero state subito abbattute.

..." Su , prova a leggere questa frase...vediamo a che punto sei..."
..."Eccoti carta , matita e colori , disegnami una bella faccina..."
..."Signora , questo bambino sta molto indietro nella lettura...i miei alunni , al confronto , sono già professori..."
..."E poi , questo bambino non ha il concetto dell'  "IO " , guardi : ha colorato la faccia di marroncino , gli occhi sono storti e la bocca è quasi un ghigno..."

Cara Te,
è superfluo che io ti spieghi che ,  in realtà ,  Mio Figlio aveva disegnato se stesso.
Tu l'hai capito subito!
Ma ti devo chiarire il fatto degli occhi.
All'epoca , egli aveva bisogno degli occhiali e la cosa non lo entusiasmava.
Quanto alla bocca , poi , era perfetta e dolcissima nell'aprirsi al sorriso , anche quando quel sorriso era ironico.

Per chi sorrideva in quel modo?
Per me , per te , per gli altri o per la Vita stessa?

mercoledì 24 novembre 2010

CARO AGLI DEI : CREATURA

Nel pallido
incedere
di un'umida
sera
creatura
assolata
per incanto
sorta
a porgere
la Vita

Figlio
del Vento
del Sole
della Luce
della Sabbia
delle Ambe

Tu
per me
Figlio
da Amare

Io
per te
Madre
a porgere
Amore

martedì 23 novembre 2010

CARO AGLI DEI : L'INCONTRO

...Ancora poche ore , ed oggi , anche io sarò Madre...


Cara Amica,
come l'ho visto...l'ho guardato.
A dire il vero , più che guardare Lui , ho scrutato me stessa per assaporare le emozioni e per scoprire i miei sentimenti di novella madre...
Dov'erano l'afflato , l'ispirazione , l'alito dell'amore materno?
Allora non avevano trovato posto in te.
Ed ora non si affacciavano dentro di me?
Eppure , in tutte e due , c'era stata la lunga attesa della maternità : la tua di nove mesi , la mia di nove anni.
Della tua non so nulla , posso solo immaginarla , ma della mia posso dirti tutto.
Fu punteggiata di speranze accese e spente.
Ebbe un suono sordo ogni volta che i passi si ripetevano stanchi sulle scale dei Tribunali e degli Istituti.
Ebbe l'eco muta della risposta sempre uguale : "Non ci sono bambini da amare! ".
Però gli Istituti erano pieni di occhi vuoti e facce smunte e nei Tribunali le  "schede-adozioni "  giacevano accatastate in mucchi che raggiungevano il soffitto.

Mia cara,
il primo incontro con Mio Figlio non ebbe il sapore , nè il calore , di un amore a prima vista.
Ed il tuo con Lui ?



Caro Figlio,

hai presente il nostro primo incontro ?
Per me fu colmo di simpatia e di tenerezza.
Qualcosa sicuramente ricorderai , hai sempre avuto una memoria eccezionale , specie per le "faccende di cuore".
Magari ti sarà rimasto impresso che non ti ho preso in braccio , ma avrai dimenticato il perchè non potei farlo.
Sei sempre stato ombroso e suscettibile al primo tocco troppo brusco.
Ed il tragitto verso casa?
Breve , lungo , liberatorio?
Questo sì : non facesti altro che recitare le "preghierine "che avevi memorizzato , ed il tono era quello di " Per grazia ricevuta! ".
Poi la casa.
Spaziosa ed elegante la definisti.
E la tua camera da letto : enorme!
Troppo agli occhi di un bambino abituato a dormire in camerata e ad avere accanto a sè altri  bambini e SEN...., l' amico  con gli stessi problemi , le stesse solitudini , gli stessi "incòbi " notturni , come allora li chiamavi.
Allora , dietro la dolce flessione romagnola , il tuo italiano nascondeva qualche "défaillance" , ma vi fu posto rimedio , e non fu difficile farlo : hai il dono di una mente veloce nell'apprendimento , curiosa e perspicace.
Se ti ci metti con impegno , sei quasi un asso!
Ed io , orgogliosa , ad esaltarmi per ogni tuo successo , per ogni tuo passo verso la "rieducazione ", come recentemente hai avuto modo di farmi amaramente notare.
Ma anche ad abbattermi , con la stessa facilità e rapidità , quando gli ostacoli si presentavano , perchè eri Mio Figlio e non dovevi perdere.
Per te non doveva più esserci posto per la sconfitta.

Eri Mio Figlio!

domenica 21 novembre 2010

CARO AGLI DEI : LE SPERANZE

....Allora le speranze si affacciarono al Mio Mondo svelandone le attese in una altalena di sguardi curiosi...


Allora , le mie speranze , ebbero un sorriso aperto , ma su una bocca troppo grande per un viso così minuto.
E due occhi troppo profondi e tenebrosi per un volto così chiaro.
Ed uno sguardo troppo intenso per una vita da poco iniziata.
Ma era poi iniziata da poco ?
E sette anni sono poi così pochi per non lasciare i segni a venire?

Allora , tutte le mie speranze erano riposte nella flessuosità di un verde giunco.
Di un giunco che vibrava ad ogni piccolo tocco.
Che ondeggiava al minimo soffio.
Che si piegava su se stesso , abbattuto , anche quando il soffio era una brezza fresca e delicata.

Ed erano , dopo tanto attendere , le Mie speranze.

sabato 20 novembre 2010

CARO AGLI DEI




ANOUK RISPOSE :
e dunque?


E LEI DISSE :

...La Vita voleva defraudarmi , tenendo per sè , il mio essere  "donna-madre" , ma io combattei la mia battaglia...


8 nov 199....

Caro Figlio,
ho scritto a Lei.
Ho sentito di farlo , anche se non l'ho mai vista , anche se direttamente non la conosco.
L'immagine che ti sei costruita non mi sembra che si possa definire veritiera.
Te ne hanno parlato troppo male , e nessuna parola è stata spesa in suo favore , nemmeno quella della giovanissima età.
Ti hanno detto che non ti desiderava , che non voleva tenerti in braccio e che , se lo faceva , era solo per farti cadere.
Ti hanno detto che era cattiva , che era...
che cosa se non quello che si può essere a quattordici anni ?
E Tu , per lei , cosa potevi realmente rappresentare ?
Un giocattolo da accantonare quando non serve più.
Un animaletto che ti fa compagnia fintanto che lo desideri.
Una bocca da sfamare un corpo da vestire da pulire da curare da proteggere.
Un impiccio da eliminare.
Un ostacolo al crescere di un'altra vita che sboccia o che troppo velocemente e inconsapevolmente era già sbocciata?

Caro Figlio ,
è difficile essere madre , sia da bambina , che da donna , che da vecchia.
Una volta non ami per niente , e non ne senti nemmeno l'istinto più animalesco.
Una volta ami troppo , e l'amore che provi è così viscerale che annulla in te ogni altra facoltà.
Un'altra , sei così vecchia e stanca che ti sembra di non amare più.
E' difficile essere Madre.
Per questo Lei mi è simpatica.
E' perdente come me!!!

mercoledì 17 novembre 2010

CONTRO VENTO

ANOUK RISPOSE:

non mi dire che hai dato importanza a quelle parole!...


E LEI DISSE:

certamente no , anche se sul momento ci rimasi male.
Non ci ho più pensato se non ultimamente , allorchè , tentando di fare un resoconto della mia vita , quelle parole mi sono ritornate in mente ma poi , dopo un calcolo ed un bilancio della situazione , mi sono ritrovata a dire che in fondo -"barattoli o non barattoli"- la nostra vita era andata come , nel bene e nel male , era giusto che andasse : " ce lo eravamo maritato!"...


La Mia
e la Sua
una Vita
contro Vento

Della Mia
una Vela
strappata
due sgualcite

Della Sua
un Drakkar
con Vele
ricucite

fra la Mia
e la Sua
un Soffio
il Respiro
il Sospiro
del Vento

domenica 14 novembre 2010

LE NUOVE STAGIONI 2

ANOUK RISPOSE:

dunque: laureata, dottorata e..perdonata?


E LEI DISSE:

ben detto! ma non c'era niente -o quasi- da perdonare : era stata solo una piccola bugia a fin di bene, inoltre  nè mio padre nè mia madre avrebbero mai interferito nelle mie scelte o decisioni : si fidavano! e, soprattutto,
per loro la cosa più importante era solo la mia felicità e la mia realizzazione come persona.
Che importanza avrebbe potuto avere una Laurea in Lettere o in Lingue; cosa avrebbe potuto significare un pezzo di carta con su scritto "Dott in..o Dott in"? tanto Dott. lo ero diventata e per Loro, avendo fatto il mio dovere, anche se con una piccola "sbavatura", ero stata brava ed  ero riuscita  - con Loro e per Loro - ad "affrancarmi" dal passato e.. dal "vicolo".
Tacitamente orgogliosi, anche mia madre che mai lo dava a vedere, lo divennero ancora di più allorchè ai miei successi professionali, aggiunsi quello della completezza "affettiva".

Lo amarono subito, appena conosciuto, per quel suo sorriso aperto e chiaro, per quella sua disponibilità così accattivante da prenderti al laccio, per quella sua bonomia e pacatezza che ti portava, se non a risolvere, almeno a stemperare serenamente ogni problema, e con quel suo "sapere" di ogni cosa, di ogni parola, di ogni più piccolo accadimento passato e presente.
"E' come un pianoforte, ogni tasto dà la nota giusta!"...
me lo disse Suo padre ed io lo tenni sempre per vero, anche se con gli anni, per dispetto, per rabbia, per amore malcelato e taciuto, per dolore, delusione e per voce non data  gli dicevo :"la tua non è cultura, piuttosto stupida erudizione!...la tua non è bonomia, ma infingardaggine!....

Questo nell'arco degli anni vissuti insieme, non all'inizio, perchè -allora- per poter crescere, avevamo bisogno l'uno dell'altro.
E dovevamo farlo insieme!


ANOUK RISPOSE:

penso di aver capito : da ambo le parti un desiderio di confrontarsi e di completarsi; un incontro-scontro,  ma solo questo?


E LEI DISSE:

inizialmente no, tant'è che dopo un lungo periodo di "onorato" fidanzamento (allora era così ) e dopo una sofferta "incertezza" (onestamente dichiarata, condivisa, sottaciuta, allontanata, persa e riemersa mai dimenticata -almeno per quanto mi riguarda ) convolammo a "giuste" nozze e tutti dicevano :"che bella coppia!..che magnifico avvenire : lui Ingegnere, lei Professoressa..."  tutti, tranne mio suocero, ma solo per un piccolo dettaglio: "i barattoli attaccati alla macchina"  che  Lui , Siciliano Doc, solo per una credenza isolana,mi confessò  avrebbero  portato male...

mercoledì 10 novembre 2010

LE NUOVE STAGIONI




ANOUK RISPOSE:

E allora?


E LEI DISSE:

E il buio
squarciato
dal giallo
della lampada
filtrava
l'azzurro
del fiore
non stinto
in spighe
serrando
le ombre
dei fantasmi

Dietro passi
ripetuti
memori
e l'eco
di voce
bambina
un contrappunto
di figure
ormai
congiunte
negli orli
accompagnava
nel ballo
le vecchie
stagioni
disegnando
col nuovo
quelle
a venire

sabato 6 novembre 2010

SAGGIA MINERVA!!!

ANOUK RISPOSE:

ma non era più vicino l'  ARNO? e perchè proprio a LONDRA?...per pura ambizione o per impellente necessità?


E LEI DISSE:

una sottile ambizione nel voler portare avanti un progetto e la stretta necessità di dover acquisire più dimestichezza con una "lingua" che, andando avanti, trovavo ostica nella comprensione "orale", per questo il TAMIGI mi sembrò più adatto per risciacquare i miei miseri sdruciti e deboli "cenci".
L'esperienza, da un certo punto di vista, fu splendida: dal volo all'aereoporto; dal soggiorno in Collegio (anche allora di  suore) agli Inglesi che ebbi il piacere di conoscere ma, particolarmente, per la bellezza dei Musei , delle strade, dei parchi, dei giardini, e per quella atmosfera che ovattava  di un grigio rosato persone e cose.
Non altrettanto dal punto di vista delle conoscenze linguistiche, ma era solo colpa mia perchè, se non avevo la capacità o il dono di acquisire velocemente "suoni" e "parole" così diverse dal nostro "idioma", come avrei potuto sperare di farlo solo nell'arco di un mese?
Beato chi ci riesce o chi c'è riuscito!...


ANOUK RISPOSE:

Ma non potevi restarci più tempo? Ti piaceva tanto quella metropoli, ti piacevano tanto i suoi abitanti con la loro cultura ed il loro attaccamento alle tradizioni...


E LEI DISSE:

non potevo: avevo già chiesto troppo ed il mio senso del dovere mi impediva di chiedere di più, inoltre ho sempre sofferto di nostalgia ed ho sempre avuto paura del vuoto affettivo che tuttora mi prende quando non ho più il contatto con luoghi e persone a me care; è qui , a questo punto che,  per mancanza di riferimenti,  una sorta di "orror vacui", pur nella mia conquistata indipendenza, tuttora mi prende mi assale e mi destabilizza.
Per tutto questo sono ritornata e, dopo aver constatato -amaramente- che quanto avevo appreso e studiato in quel meraviglioso mese era del tutto insufficiente per superare i "due scritti" di Lingua Inglese-seduta su una panca della famosa "SAPIENZA" in compagnia delle mie amiche di sventura, dopo esserci guardate negli occhi e fatto un resoconto dei nostri insuccessi, decisi -o meglio decidemmo- di dare una "svolta" al nostro cammino universitario:
"Immediato trasloco dalla facoltà di Lingue e letterature straniere a quella di ..Lettere".
Fu la nostra fortuna ed il mio più grande successo.
Questa volta "MINERVA" era stata clemente, sapiente, saggia!!!!!!..infatti non la guardammo più  negli occhi.....portava male, dicevano...!
Peccato che i miei genitori lo venissero a sapere molto molto tempo dopo.
Sarà per questo che solo "maman" venne ad assistere alla mia Laurea?...

mercoledì 3 novembre 2010

MINERVA SAPIENS ?

ANOUK RISPOSE :

tutto sommato, mi pare che sei a buon punto nella costruzione del tuo puzzle, anche se procedi con un pò di fatica ed ogni tanto ti inceppi con qualche tassello di troppo o ..di meno.
Perchè non riprendi dal tuo progetto e dal tuo sogno da realizzare?
Hai detto che sei andata all'Università, quindi riparti da lì e, forse, riuscirai a completare almeno la cornice!..


E LEI DISSE :

è vero, ogni tanto mi impunto, ma le "tessere" del mio puzzle sono tante, tutte smussate spigolose smelangolate curve lineari diritte lisce spiegazzate sinuose e così distorte da poterle incastrare solo dopo tanta attenzione e riflessione e, talvolta, mi sento stanca e nauseata solo a "guardarle"...

..." LA SAPIENZA" , ai miei occhi di allora, era una splendida "Città" con tanti "Palazzi" e con tanti "Giardini".
Vivacissima ed allegra con tutto quel suo andirivieni di persone che percorrevano, ora affannose ora felici e rilassate i vialetti di quei "Quartieri" ai cui lati si affacciavano aiuole verdi ben curate e ricolme di tanti fiori, ed offrivano panche su cui sostare per riposarti, per pensare per studiare o solo per godere quanto di bello e di nuovo quel sole e quell'aria sapevano offrirti....
Ci sono ritornata qualche anno fa e...mi sembrò una "casbah"!....
Mi riferisco solo all'aspetto esteriore della "Città", non certo alle persone che la percorrevano nè a quelle che nel corso degli anni vi hanno abitato e lì sudato durante il loro cammino!
In quella "Città" sono vissute e tuttora ci vivono delle menti eccelse e da essa molte altre ne sono uscite e ne usciranno : di questo ne sono consapevole e più che certa.
Mi sembrò caotica disordinata sporca e tanto..."national popular" rispetto a quella che avevo lasciato.
E' ben vero che c'era passato sopra un '68 un '78 un '88 etc.etc. e che le "Baronie" erano state  lasciate alle spalle, ma sarà poi stato così?
Mi sembrò stravolta rispetto a quell'ordine mentale, a quella semplicità e schiettezza paesana a cui ero abituata e che avevo ritrovato nelle diverse Etnie allora conosciute ed apprezzate  mai dimenticate neanche dopo essere andata a..."risciacquare i miei panni" nel ..."Tamigi"....

venerdì 29 ottobre 2010

AMARE

ANOUK RISPOSE:

Quindi , se ho ben capito , dopo le ultime vacanze al mare , ti sei messa d'impegno e di grinta per poter realizzare il tuo progetto...
e come è andata?
Inoltre , sei più ritornata nel "vicolo"  o nei suoi pressi, magari solo per caso ?


E LEI DISSE:

D'impegno abbastanza ,  più con orgoglio direi ,e dopo una bella sferzata , tant'è che tra un "5" in Chimica e un "Orripilante" in Greco -pesante come un macigno- mi rimboccai le maniche e finalmente potei varcare la soglia della famosa..."SAPIENZA" , sapienza di che? vedremo...
Per quanto riguarda il "Vicolo", è da poco che ci sono ritornata , dopo un bel pò di anni, ma devo confessarti che ora ci vado quasi tutti i giorni.
Non so bene il motivo che mi spinge a farlo; forse è dettato da un egoistico senso di protezione e di affetto da parte di quelle persone che mi hanno vista "bambina" andarmene con la mia cartella di tela verde profilata di finto cuoio beige, per ritornarci con le mie quattro "carabattole" tutte chiuse non più nella cartella scolastica ,in cui gelosamente tenevo custoditi i miei sogni di allora, ma in un'altra molto simile in cui -altrettanto gelosamente- tengo solo quello che, sfuggitomi fra le mani, ora non c'è più....
ma ogni pomeriggio, quasi alla stessa ora,  mentre ripercorro quel tragitto e calpesto quelle pietre sconnesse, per ridarmi forza e un pò di coraggio io  mi dico :


Amare
il tempo
che è raccolto
fra
luoghi dispersi
e
giochi smarriti

Amare
quello
che si schiuse
fra
luoghi da scoprire
e
giochi
tutti da giocare

Per il presente
amare
il tempo
anche
senza Amore

....Non è come la mia famosa coperta americana , non è come la coperta di Linus , ma è quasi come se,... e forse..io non sono mai cresciuta...

domenica 24 ottobre 2010

A PAINTING OF...A TRUE STORY




ANOUK RISPOSE:

Allora, se la canzone ti sembrò tutta rivolta a te che eri "Piccola, piccola così" , non mi dire che già fumavi 1000 sigarette, che lui "faceva il "grano" col tre-sette e che poi lo hai lasciato per un tipo "svaporato" fino a scaricargli addosso una gragnola micidiale di pallottole...


E LEI DISSE:

NOOOO!!!
In primo luogo ancora non fumavo, e sarebbero passati molti anni prima di cedere al...vizio!
In secondo, Lui, "il grano", lo faceva lavorando per mio padre, impiego che avrebbe lasciato -così mi disse- qualora ci fossimo fidanzati.
In terzo, è vero l'ho "scaricato" , non con la rivoltella ma con parole che -forse- suonavano come sassi, allorchè io, alla più bella dichiarazione d'amore mai più ricevuta in vita mia, seppi solo rispondere che non potevo perchè volevo andare all'Università , e  che non ero sicura di portare avanti un discorso così importante e gravoso.
Io avevo un sogno...


ANOUK RISPOSE:

forse hai fatto bene; o forse sei stata guidata bene dal tuo senso di onestà e.....ma ora - a distanza di anni- hai dei ripensamenti?


E LEI DISSE:

NO!
Nessun ripensamento  nè rimpianto, almeno in questo caso, penso invece di aver fatto una scelta giusta.
Non ho più visto Rudy, che costruì la sua vita altrove, non con una stupida bambinetta che aveva dalla "sua" solo l'ambizione di realizzare ad ogni costo i suoi sogni d'Aprile, ma con una donna più vera più giusta e matura, almeno credo, dato che non l'ho mai conosciuta.
Lui se  ne andò lontano dal paesello e, quando ritornò  - ormai "per sempre" - mio Padre, che aveva perso un caro amico, si rivolse al più grande dei suoi nipoti pregandolo di andare -al suo posto- a rendergli omaggio.
Il "piccolo-grande" uomo di allora fece il chierichetto ed io -in un angolo della Cattedrale- assistei alla funzione di addio per colui che, nei nostri riguardi e nei miei - a dir poco- era stato al di sopra della più squisita signorilità.

mercoledì 20 ottobre 2010

A PAINTING OF...A DANCING NIGHT

ANOUK RISPOSE:

simpatico il vostro amico, ma sei poi così sicura che tutti lo aspettassero con la stessa ansia e lo stesso desiderio?
Capisco il "diversivo" per la "piccola", ma per voi più grandi?...


E LEI DISSE:

lo aspettavamo tutti, chi più chi meno con una particolare affezione, sia perchè arrivava con nostro padre, sia perchè portava con sè sempre un pizzico di novità.
Per quanto riguarda la piccola, ne sono sicura.
Per quanto concerne mio fratello non so ben definire il suo stato d'animo di allora, ma certamente un'ombra c'era, un sottile velo a dividere e a separare la sfera dell'amicizia da quella degli affetti familiari.
Per me era tutta un'altra faccenda.
Con Rudy mi divertivo,  mi insegnava a ballare il ROCK e mi faceva sentire più grande.
Mi piacevano le sue battute scherzose , che mi suonavano più intelligenti di quelle del grande Jerry Lewis, per le quali non mi scappava mai un benchè minimo sorriso, nè una smorfia e neppure un piccolo accenno tant'è che un pomeriggio -nel bel mezzo della proiezione- mi arrivò una gomitata con sù detto : " perchè non ridi?"!!!.
Forse l'ombra era proprio lì, fra le stupide pieghe di una risata inespressa o nel taglio netto che separava interessi e condivisioni.
Per me, musica canto e ballo, se non più fra le quinte di un teatrino di latta ,magari al mare sulla sabbia, o fra il verde aspro e cespuglioso delle nostre colline; per Lui niente di tutto ciò, semmai solo il sorriso della ragazza che amava.
Ma  Nostro padre, meno pragmatico del figlio, piuttosto aereo e fantasioso come la figlia, pensò bene di organizzare una serata diversa dalle altre...


ANOUK RISPOSE:

sono curiosa, raccontami...


E LEI DISSE:

semplice: "maman" e la "piccola" a casa e noi quattro, con la immancabile giardinetta, via alla volta di...
Non era una discoteca come oggi si potrebbe immaginare, tutt'altro; molto esclusiva e particolarmente "IN" , ci si poteva entrare solo se si aveva un'età compresa fra... e se si indossava lo Smoking e l'abito da Sera; perfetto per Rudy, lui in questo era sempre impeccabile; meno per me ,sì con un bel vestito bianco-arancio che dava risalto alla mia pelle abbronzata, ma non lungo nè svolazzante nè sinuoso: avrebbe stonato con i miei sedici anni!
E gli altri due?...nessun problema! a passeggio lungo il viale gremito di bancarelle molto allettanti e stracolme di ogni ben di Dio, mentre io ed il mio Mentore Danzante a goderci -tassativamente dalle 11 alle12 (di notte s'intende) quanto l'EMBASSY quella sera avrebbe potuto offrirci...
Alle 11 e 30, puntualmente apparve e cantò così bene in modo  così accattivante e consono all'atmosfera e all'ambiente, che mi sembrò fosse tutto rivolto a ...me che ero...."PICCOLA, PICCOLA, COSI' "....
Sì era il grande FRED BUSCAGLIONE ...

sabato 16 ottobre 2010

A PAINTING OF...A SEASIDE




ANOUK RISPOSE:

dunque continuiamo con i tasselli di contorno e forse , prima o poi, riuscirai a raggiungere il centro e a completare il tuo puzzle...


E LEI DISSE:

un altro salto di qualità o di "ascesa sociale", chiamala come ti pare, furono le vacanze al mare.
La casa che era stata presa in affitto mi apparve , a dir poco, nuda grigia fredda e maleodorante più di quella che ci eravamo lasciati  alle spalle, la Casa Grande per intenderci, ma la sua nudità ed il suo odore di muffa salmastra ed i bacherozzi che passeggiavano di qua e di là, niente erano di fronte al piacere di non dover più stare impalati al mattino per l'alzabandiera , naturalmente prima della colazione, e la sera per l'ammaina, ovviamente prima della sospirata cena.
E che sollievo il non dover più mangiare nei piatti di alluminio la frittata che sapeva di petrolio ed il formaggino di...plastica: eccellente dono del Vaticano mi pare ...il simbolo impresso sulla carta era quello e...pardon se la  memoria mi inganna!
Che bella quella "casetta" ove "maman" portava tutti i nostri effetti personali : dalla biancheria alle stoviglie, dalle suppellettili di vario tipo ai giocattoli per la "piccola".
Che simpatica la nostra padrona di casa , la "gobbetta" come stupidamente l'apostrofavano , io non l'ho mai vista tale e, se non erro, la chiamavo sempre signora Alberta perchè così mi era stato insegnato....
Che simpatico Graziano, il figlio di Alberta, quando ci parlava del mare e, per farci assaporare una briciola della sua passione, ci fece pure fare un bel giro su un CUTTER, ovviamente non suo , ma quasi come se...


ANOUK RISPOSE:

capperi che salto di qualità!!!!allora facevate un trasloco estivo con un "TIR", magari tutto a vostra disposizione!!!!


E LEI DISSE:

nulla di tutto ciò!
Non era un trasloco e , semmai,  non era fatto con un TIR bensì con una "Giardinetta" in voga all'epoca e stracolma di Noi con un autista che si prestava a soddisfare le nostre semplici esigenze in cambio di sincero affetto,  amicizia , qualche risata di fronte ad un pasto cucinato da una cuoca sopraffina che aveva in mano -sì e no- solo gli ingredienti di base.
Esuberante nei suoi trent'anni, con quella simpatia innata che sprigionava da ogni poro della pelle, con quella sottile ironia e prontezza nel saper rispondere alle battute malevolmente stupide e smaccate di chi sapeva solo criticare, in LUI una eleganza raffinata,  ma non azzimata come dicevano, in NOI quel sospirato benessere che, con tanti sacrifici, stavamo a piccoli passi assaporando.
Sì, era Lui, che puntualmente ogni sabato veniva con nostro padre a trovarci e a rifornirci...
Sì, era Lui, che si fermava a giocare sulla sabbia costruendo magnifici castelli per la "piccola" e complicate sinuose piste da percorrere con le bilie di vetro per i "grandi"...e già perchè improvvisamente e come per incanto, intorno a Noi subito un capannello di Grandi a giocare sperando ciascuno in cuor suo di arrivare  ..PRIMO!!!!
Era RUDY che noi aspettavamo con ansia...

martedì 12 ottobre 2010

I HAD A DREAM : A PAINTING OF....




ANOUK RISPOSE:

allora, se tutto in ascesa, chiudiamola qui!...


E LEI DISSE:

no, ti prego! non voglio chiuderla  qui...il fatto è che dal  "quadro" che mi sono dipinta ho cercato di togliere le sbavature, le incertezze, le discrepanze ovvero tutte quelle macchie  che avrebbero reso l'acquerello troppo puerile, tecnicamente rozzo e privo di quella genialità artistica che ho sempre ammirato in coloro che sanno filtrare immagini e memorie fino a sublimarle in modo simbolico eppure al tempo stesso così verosimile se non addirittura  veritiero

ANOUK RISPOSE:

quindi, se ho ben capito, dal "dipinto" di allora hai tolto tutte le cose spiacevoli  "secretandole" o meglio "rimuovendole"...ma perchè lo hai fatto? non ti sei resa conto che "dietro ogni portone di casa si nasconde un segreto"?...
eppure te lo avevano insegnato!!


E LEI DISSE:

non volevo tediarti troppo e poi ,col passare del tempo, ho imparato a "ridimensionare" posizionando i vari tasselli in modo preciso nel loro incastro...


ANOUK RISPOSE:

quanto hai detto in precedenza e quanto mi dici ora, mi sembra una contraddizione in essere...posizionare i tasselli :quali?
magari solo quelli di contorno proprio perchè sono i più semplici e i più facili da incastrare?
e gli altri? tutti quelli che avrebbero potuto completare il tuo quadro, dove sono andati a finire?
li hai buttati nel cestino della spazzatura oppure in un angolo della memoria che non ti piace rinverdire?
ma "l'incontro-scontro" non ti era sempre piaciuto?
oppure era solo legato alle infantili ingenue prestazioni sceniche su quell'umile teatrino dalle quinte di latta?...


E LEI DISSE:

e va bene! in parte hai ragione ma...e che ne dici se partiamo dal punto più semplice  cioè dall'esterno? come hai ben intuito mi rimane più facile...
Dunque, la seconda casa portava con sè, insieme alle esigenze di primarie necessità, anche qualche conforto in più: un giardinetto tutto nostro -per le rose i geranei e le piantine aromatiche di  "Maman" come ora che non c'è più  mi piace chiamarla- e la Televisione, così non andammo più a vederla ogni giovedì e sabato sera a casa degli zii  e ce la godemmo in sala , noi cinque insieme, allorchè con l'ultimo sole le "anime stanche" per le fatiche quotidiane, ciascuna per conto proprio, poteva "ritrovarsi" senza che a loro fosse detto : "e dopo Carosello, tutti a nanna"!...
Mi mancano gli zii e mi mancano i cugini!
Mi manca quella atmosfera di "Cinema Casalingo" che un tempo ci univa.
Quasi tutti se ne sono andati: percorso naturale o quasi della Vita ma, per fortuna, qualcuno ancora c'è e mi sostiene...

venerdì 8 ottobre 2010

I HAD A DREAM..3

ANOUK RISPOSE:

Bella stoccata! colpita nel segno, mi pare...!
Quindi il Casale ti piaceva così tanto da sperare di poterne avere uno tutto tuo quando il "Principe Azzurro", nonchè proprietario della "Villa Avita" si fosse presentato...
Ma non era questo un desiderio stupido quasi demenziale di adolescente malata di romanticismo?
Eri così scollata dalla realtà da non vivere "a-pieno" le tue stagioni di vita?....


E LEI DISSE:

Non è vero!
Il Casale mi piaceva per quello che rappresentava, per quello che racchiudeva, ma non per le presenze fisiche che lasciava intravedere: tutte chiuse nella loro "apparente" realtà di proprietari terrieri e di agiati superbi professionisti.
Mi piaceva e ne provavo una sorta di sottile ammirazione mista ad un pizzico d'invidia per quello che la Vita a Loro mi sembrava avesse donato e a Noi tolto, ma non ero in grado di capire e non sapevo che dietro quella facciata di spensierata serenità, altre storie meno felici e sfortunate s'erano consumate.
Lo appresi solo in seguito, più in là nel tempo, allorchè un'amichevole amicizia  con alcuni di Loro si imbastì..


ANOUK RISPOSE:

Allora, se quel pizzico d'invidia  era rivolto alla struttura esterna e l'ammirazione  solo a quella atmosfera di serenità che le mura, l'aia, gli alberi, il parco lasciavano trasparire, avrai poi  puntato gli occhi verso altri orizzonti, più concreti e più terreni , verso una realtà meno sognante, mi auguro...


E LEI DISSE:

Infatti, dato che s'erano aperte le "nuove stagioni" iniziai a camminare come su un tappeto e sul mio volto, un tempo smarrito in pensieri e sogni nascosti, apparve, come per magia,un trapunto di viole a punteggiare il mio percorso di Vita in ascesa....

martedì 5 ottobre 2010

I HAD A DREAM 2

E LEI DISSE:

piccola fuga innocente! Tanto la Prof. al centro del suo "clan" sull'aia del Maniero, ove tutti a godersi il fresco tra il mormorio dei grilli ed il canto delle cicale, non se ne sarebbe accorta.
E noi "anime perse" tra un Plutarco e un Lisia, tra Erodoto e Temistocle, a che fare?
A guardarci in faccia o a suggerirci parole di un non senso greco?
Meglio una corsa fra gli alberi!
POSITIVO direi!!!


ANOUK RISPOSE:

mi sta bene "il giro delle idee" : in fondo si trattava solo di una breve passeggiata nel parco e di un'idea come tante...fantasiosa e innocente, piuttosto puerile ma comprensibile, un pò maleducata e poco coraggiosa.
Non sarebbe stato meglio richiamare al dovere -con un cenno di presenza- chi di "dovere" al "dovere" avrebbe dovuto rispondere? E lasciare da parte un pò di timidezza, senza nascondersi dietro due lacrimucce?
Avrebbe giovato a tutti, non trovi?
Oppure, dietro tutto questo, c'era ancora il retaggio del "vicolo" in netto contrasto con il "Casale"?...
Ma non ti eri lasciata tutto alle spalle?...


E LEI DISSE:

alle spalle tutto ciò che era nauseante e puzzolente...e poi ...via i vecchi vestiti rivoltati e rigirati più volte, le scarpette sfondate da nascondere sotto il grembiule quando c'era la foto di fine anno: potevo farlo con disinvoltura tanto -essendo la più piccola della classe- stavo sempre accovacciata in prima fila e con le gambe incrociate, proprio come una piccola sqaw!
Ma , e soprattutto, via l'umiliazione di dover comprare -per sfamarsi- pagando a rate (normale per molti all'epoca) ...e via il Loro sguardo "benevolo" che , con ipocrisia e cattiveria , nascondeva le sottintese parole....
Ma non -alle spalle- la nostra dignità e -tanto meno- il mio orgoglio.
E' vero, sono stata stupida, ma l'educazione impartitami da chi "Dottorato-Laureato" non era, mi impediva, insieme alla giovane età, di farmi avanti ed interrompere, sia pure con un breve cenno di presenza e di saluto, quello che ai miei occhi innocenti appariva allora come una realtà sognata e  immaginata magari sfogliando le stupide pagine del "Grand Hotel"( rotocalco per casalinghe semi-analfabete, lo definiscono ora! ) o quelle dei romanzi rosa della Delly,allora molto in voga fra le Signore e Signorine più aristocratiche e più acculturate delll'epoca ( dicono ora!)...

sabato 2 ottobre 2010

I HAD A DREAM

E LEI DISSE:

Avevo un sogno: immaginato, inventato, costruito, accarezzato all'ombra della famosa coperta americana, in quella piccola tenda sotto la cui ombra e protezione io -la piccola squaw- tutto potevo far diventare tangibile e reale.
Sì, avevo un sogno!
Diventare una piccola parte di un tutto, non certo una grande parte di niente, tantomeno una briciola del nulla.


ANOUK RISPOSE:

allora ti sei presa le tue "carabattole" e te ne sei andata con i tuoi "sogni d'Aprile" verso un sentiero meno accidentato, più liscio e foriero di speranze da accarezzare e da nutrire...


E LEI DISSE:

la seconda casa, più bella e confortevole, si adeguava ai tempi "nuovi" e portava con sè un sospirato benessere.
L'equilibrio, cercato con ansia, ora era racchiuso nel giro delle idee, nell'intreccio delle mani, nel dolce tepore del nulla, o nel verde oro delle quattro mura e nell'arabesco dell'ultimo sole.
POSITIVO!!!
Piccola sbavatura: Latino 5 -Greco 5 = Settembre!!!
Questa volta senza schiaffo, ma con un bel cocente rimprovero: " te lo sei meritato! Ti presenti come se volessi "spaccare" le pietre, quali? E poi perchè ti "smosci"? Solo apparenza e niente sostanza!!!
Ripetizioni al "Casale" alla "Villa Avita"!!!...
Stupenda e ricca di memorie vissute e distrutte eppure vive, tra un continuo ondeggiare di ginestre nel parco...
L'ho attraversato con le lacrime agli occhi solo per lasciarmi alle spalle Plutarco e quanti altri...


ANOUK RISPOSE:

Negativo, dunque!!!
Ma che colpa ne avevano loro se tu non li sapevi comprendere? Stava a te cogliere fra le righe quanto di bello e di saggio potevano offrirti...
Dì la verità, non è vero che preferivi la compagnia dell'amichetto di "sventura" alle noiose e pesanti pagine del "ROCCI"?...
Era forse la stagione dei primi amori?..
Come solito una piccola fuga, non sui tetti, ma fra i campi....che mi dici?....

mercoledì 29 settembre 2010

CONTROCAMPO




ANOUK RISPOSE:

ho capito: felice di andartene...


E LEI DISSE:

allora, ma non ora ...infatti:

Son chiusi
in me
del tempo
che s'è spento
i luoghi
come nicchie
in cui ristare

E' chiuso
in me
del vivere
di allora
il tempo
che s'ì caro
s'è perso
in crepe
ormai disgiunte

Sussiste
in me
di tutto ciò
che è stato
il succo
aspro
delle mie stagioni


ANOUK RISPOSE:

pronta per la separazione e il distacco ma...?
Come sarebbero stati i luoghi a venire? le amicizie da imbastire e gli strappi da ricucire?
Fare -Disfare? Storia -Mito? Realtà -Fantasia? Positivo -Negativo?....

sabato 25 settembre 2010

LET IT BE 5

ANOUK RISPOSE:

I cambiamenti fanno parte del progresso e di una certa "rivalsa" sociale, nonchè di un tentativo di "affermazione" della nostra esistenza e coscienza come esseri da rispettare e da valutare, senza dubbio per le capacità interiori, ma anche in base a qualche piccola concessione esteriore, dato che -purtroppo- qualche volta "l'abito fa anche il monaco"...E tu?...
ma dimmi, andandotene da lì, cosa ti sei lasciata alle spalle e cosa ti sei portata dentro?


E LEI DISSE:

Con gli anni, spente le risate accanto al camino, si erano affievolite anche le romanze dalla sponda del letto.
Con l'età, il gioco dei guerrieri  e dei giullari era rimasto incollato alle tavole sconnesse di quell'umile teatrino di latta.
Così, nascoste le mie lacrime nel muro, diedi addio alla scala, alla grotta, all'orto.
Si sbarrarono le finestre, il portone venne sprangato e, della Storia che fu, solo memorie di ombre fugaci, voci ripetute stanche.
Questo mi sono portata dietro e dentro di me...

...quel vicolo, con le sue vitalbe ed il suo acciottolato sul quale, inciampando più di una volta, mi sono sbucciata le ginocchia.
...quell'arco, ora ripulito e non più puzzolente di piscio animale e umano.
...quell'albero, frondoso e così promettente di succosi  frutti nell'orto "privato" in cui nessuno di noi poteva entrare: riservato ai padroni e non agli inquilini, che ne potevano godere solo dall'alto, dal terrazzo o -meglio ancora-dall'altalena.
...quella grotta, in cui scendere -a comando- per rifornirci di legna ed altrettanto -a comando- risalire i 44 gradini veloci come il vento senza vedere, senza soffermarci neanche a riprendere fiato, senza ascoltare le voci che dal basso potevano o non potevano esserci....ma c'erano.