martedì 30 novembre 2010

CARO AGLI DEI : "IN DISCESA ?"

....E le speranze , ancora una volta , tornarono ad affacciarsi sul mio mondo...


Le mie speranze divenero le parole calde ed amichevoli di un Vero Maestro.
Le parole semplici e gentili di genitori che , per vie diverse , avevano figli della stessa specie del mio , di quella specie umana che vive e cresce anche fra le spine degli errori e dei difetti dei grandi.
Le mie speranze erano sempre riposte nel verde giunco che , nel frattempo , stava diventando un alberello.
Un alberello dalle radici troppo aeree per sostenere un tronco così alto e svettante.
Un alberello dal fusto troppo esile per sopportare una chioma così larga e fiorita.
Un alberello che aveva bisogno di un saldo tutore.
Di un tutore in grado di adattarsi alla sua flessuosità , di intonarsi al colore così chiaro della sua corteccia , di adeguarsi al fiorire così insolito e disordinato dei suoi rami ; a quel fiorire ora troppo acerbo da seccarsi al primo freddo ; ora troppo turgido e colmo da spaccarsi per l'eccessivo calore e da crollare sotto il suo stesso peso.

Il suo tutore , almeno per quanto mi riguarda , era troppo rigido e nodoso...

domenica 28 novembre 2010

CARO AGLI DEI : "IN SALITA"

Caro Figlio,
te lo dico con tutta franchezza : eri un bambino troppo vivace , troppo esuberante , troppo indisciplinato e per niente scolarizzato.
Ti divertivi a fare i dispetti ai compagni , buttavi per terra i loro quaderni le loro penne i loro astucci...poi facevi l'altalena fra i banchi e saltavi il ...muretto ! (non ho mai ben capito quale!?)...
Ora non giustificarti dicendomi che ti sentivi a disagio e straniero in quel territorio.
Non dirmi che volevi velare i tuoi insuccessi scolastici con i più comuni atteggiamenti esibizionistici .
I compagni sanno leggere, io so saltare il muretto.
I compagni sanno scrivere i pensierini senza fare errori , sono ordinati e diligenti.
Io faccio errori , sono negligente e non ho cura delle mie cose , perciò mi strappo di dosso il grembiule , sgualcisco i quaderni e rompo gli occhiali.

Mio Caro,
ricordi quante paia di occhiali hai fatto "fuori" in quel periodo ? Ben sei!
E' proprio terribile , dicevano.
E' vivace esuberante intelligente , dicevo.
Ed è così bello! aggiungevo fra me e me...
Imparasti a leggere in pochissimo tempo , fra le braccia di papà e sulle pagine del suo quotidiano preferito .
Imparasti , in men che non si dica , a scrivere e a fare le "operazioni"  spesso a tavola fra un boccone e l'altro , perchè era un gioco.
Imparasti  come tutti gli altri , se non ancora meglio, ma l'educazione , questa volta scolastica , avvenne in un mare di inquietudini  ed in un oceano di amarezze .
Le Mamme -ben pensanti- ritenevano che l'andamento didattico dei loro figli fosse fortemente disturbato dalla presenza di uno scolaro troppo....

Figlio Mio,
perdonami l'errore che feci .
Avevo voluto per Te , perchè eri Mio Figlio , una Sorbonne in miniatura e non mi accorsi , al momento, che eri capitato in un ghetto.
Quando mi si schiarirono le idee , cercai di rimediare allo sbaglio...
Cambiammo casa e ..cambiammo scuola!

venerdì 26 novembre 2010

CARO AGLI DEI : IL CAMMINO

Cara Amica,

non eri presente il primo giorno di scuola di Mio Figlio.
Ti assicuro che ti sei persa molto.
Era elegantissimo, principesco direi , nel suo completo celeste polvere che ben s'intonava al colore ambrato della pelle.
Mano nella mano , io con fierezza , Lui con curiosità , entrammo in quell'aula ... ridente  di tante facce tutte uguali ; colorata di tanti grembiulini tutti azzurri , vivace di tanti sguardi curiosi ed attenti nello scrutare il nuovo " acquisto".
E noi lì , col nostro orgoglio , le nostre aspettative , le nostre speranze.
E con la certezza , ferma , che le porte si sarebbero spalancate e che le frontiere , se ancora esistevano , sarebbero state subito abbattute.

..." Su , prova a leggere questa frase...vediamo a che punto sei..."
..."Eccoti carta , matita e colori , disegnami una bella faccina..."
..."Signora , questo bambino sta molto indietro nella lettura...i miei alunni , al confronto , sono già professori..."
..."E poi , questo bambino non ha il concetto dell'  "IO " , guardi : ha colorato la faccia di marroncino , gli occhi sono storti e la bocca è quasi un ghigno..."

Cara Te,
è superfluo che io ti spieghi che ,  in realtà ,  Mio Figlio aveva disegnato se stesso.
Tu l'hai capito subito!
Ma ti devo chiarire il fatto degli occhi.
All'epoca , egli aveva bisogno degli occhiali e la cosa non lo entusiasmava.
Quanto alla bocca , poi , era perfetta e dolcissima nell'aprirsi al sorriso , anche quando quel sorriso era ironico.

Per chi sorrideva in quel modo?
Per me , per te , per gli altri o per la Vita stessa?

mercoledì 24 novembre 2010

CARO AGLI DEI : CREATURA

Nel pallido
incedere
di un'umida
sera
creatura
assolata
per incanto
sorta
a porgere
la Vita

Figlio
del Vento
del Sole
della Luce
della Sabbia
delle Ambe

Tu
per me
Figlio
da Amare

Io
per te
Madre
a porgere
Amore

martedì 23 novembre 2010

CARO AGLI DEI : L'INCONTRO

...Ancora poche ore , ed oggi , anche io sarò Madre...


Cara Amica,
come l'ho visto...l'ho guardato.
A dire il vero , più che guardare Lui , ho scrutato me stessa per assaporare le emozioni e per scoprire i miei sentimenti di novella madre...
Dov'erano l'afflato , l'ispirazione , l'alito dell'amore materno?
Allora non avevano trovato posto in te.
Ed ora non si affacciavano dentro di me?
Eppure , in tutte e due , c'era stata la lunga attesa della maternità : la tua di nove mesi , la mia di nove anni.
Della tua non so nulla , posso solo immaginarla , ma della mia posso dirti tutto.
Fu punteggiata di speranze accese e spente.
Ebbe un suono sordo ogni volta che i passi si ripetevano stanchi sulle scale dei Tribunali e degli Istituti.
Ebbe l'eco muta della risposta sempre uguale : "Non ci sono bambini da amare! ".
Però gli Istituti erano pieni di occhi vuoti e facce smunte e nei Tribunali le  "schede-adozioni "  giacevano accatastate in mucchi che raggiungevano il soffitto.

Mia cara,
il primo incontro con Mio Figlio non ebbe il sapore , nè il calore , di un amore a prima vista.
Ed il tuo con Lui ?



Caro Figlio,

hai presente il nostro primo incontro ?
Per me fu colmo di simpatia e di tenerezza.
Qualcosa sicuramente ricorderai , hai sempre avuto una memoria eccezionale , specie per le "faccende di cuore".
Magari ti sarà rimasto impresso che non ti ho preso in braccio , ma avrai dimenticato il perchè non potei farlo.
Sei sempre stato ombroso e suscettibile al primo tocco troppo brusco.
Ed il tragitto verso casa?
Breve , lungo , liberatorio?
Questo sì : non facesti altro che recitare le "preghierine "che avevi memorizzato , ed il tono era quello di " Per grazia ricevuta! ".
Poi la casa.
Spaziosa ed elegante la definisti.
E la tua camera da letto : enorme!
Troppo agli occhi di un bambino abituato a dormire in camerata e ad avere accanto a sè altri  bambini e SEN...., l' amico  con gli stessi problemi , le stesse solitudini , gli stessi "incòbi " notturni , come allora li chiamavi.
Allora , dietro la dolce flessione romagnola , il tuo italiano nascondeva qualche "défaillance" , ma vi fu posto rimedio , e non fu difficile farlo : hai il dono di una mente veloce nell'apprendimento , curiosa e perspicace.
Se ti ci metti con impegno , sei quasi un asso!
Ed io , orgogliosa , ad esaltarmi per ogni tuo successo , per ogni tuo passo verso la "rieducazione ", come recentemente hai avuto modo di farmi amaramente notare.
Ma anche ad abbattermi , con la stessa facilità e rapidità , quando gli ostacoli si presentavano , perchè eri Mio Figlio e non dovevi perdere.
Per te non doveva più esserci posto per la sconfitta.

Eri Mio Figlio!

domenica 21 novembre 2010

CARO AGLI DEI : LE SPERANZE

....Allora le speranze si affacciarono al Mio Mondo svelandone le attese in una altalena di sguardi curiosi...


Allora , le mie speranze , ebbero un sorriso aperto , ma su una bocca troppo grande per un viso così minuto.
E due occhi troppo profondi e tenebrosi per un volto così chiaro.
Ed uno sguardo troppo intenso per una vita da poco iniziata.
Ma era poi iniziata da poco ?
E sette anni sono poi così pochi per non lasciare i segni a venire?

Allora , tutte le mie speranze erano riposte nella flessuosità di un verde giunco.
Di un giunco che vibrava ad ogni piccolo tocco.
Che ondeggiava al minimo soffio.
Che si piegava su se stesso , abbattuto , anche quando il soffio era una brezza fresca e delicata.

Ed erano , dopo tanto attendere , le Mie speranze.

sabato 20 novembre 2010

CARO AGLI DEI




ANOUK RISPOSE :
e dunque?


E LEI DISSE :

...La Vita voleva defraudarmi , tenendo per sè , il mio essere  "donna-madre" , ma io combattei la mia battaglia...


8 nov 199....

Caro Figlio,
ho scritto a Lei.
Ho sentito di farlo , anche se non l'ho mai vista , anche se direttamente non la conosco.
L'immagine che ti sei costruita non mi sembra che si possa definire veritiera.
Te ne hanno parlato troppo male , e nessuna parola è stata spesa in suo favore , nemmeno quella della giovanissima età.
Ti hanno detto che non ti desiderava , che non voleva tenerti in braccio e che , se lo faceva , era solo per farti cadere.
Ti hanno detto che era cattiva , che era...
che cosa se non quello che si può essere a quattordici anni ?
E Tu , per lei , cosa potevi realmente rappresentare ?
Un giocattolo da accantonare quando non serve più.
Un animaletto che ti fa compagnia fintanto che lo desideri.
Una bocca da sfamare un corpo da vestire da pulire da curare da proteggere.
Un impiccio da eliminare.
Un ostacolo al crescere di un'altra vita che sboccia o che troppo velocemente e inconsapevolmente era già sbocciata?

Caro Figlio ,
è difficile essere madre , sia da bambina , che da donna , che da vecchia.
Una volta non ami per niente , e non ne senti nemmeno l'istinto più animalesco.
Una volta ami troppo , e l'amore che provi è così viscerale che annulla in te ogni altra facoltà.
Un'altra , sei così vecchia e stanca che ti sembra di non amare più.
E' difficile essere Madre.
Per questo Lei mi è simpatica.
E' perdente come me!!!

mercoledì 17 novembre 2010

CONTRO VENTO

ANOUK RISPOSE:

non mi dire che hai dato importanza a quelle parole!...


E LEI DISSE:

certamente no , anche se sul momento ci rimasi male.
Non ci ho più pensato se non ultimamente , allorchè , tentando di fare un resoconto della mia vita , quelle parole mi sono ritornate in mente ma poi , dopo un calcolo ed un bilancio della situazione , mi sono ritrovata a dire che in fondo -"barattoli o non barattoli"- la nostra vita era andata come , nel bene e nel male , era giusto che andasse : " ce lo eravamo maritato!"...


La Mia
e la Sua
una Vita
contro Vento

Della Mia
una Vela
strappata
due sgualcite

Della Sua
un Drakkar
con Vele
ricucite

fra la Mia
e la Sua
un Soffio
il Respiro
il Sospiro
del Vento

domenica 14 novembre 2010

LE NUOVE STAGIONI 2

ANOUK RISPOSE:

dunque: laureata, dottorata e..perdonata?


E LEI DISSE:

ben detto! ma non c'era niente -o quasi- da perdonare : era stata solo una piccola bugia a fin di bene, inoltre  nè mio padre nè mia madre avrebbero mai interferito nelle mie scelte o decisioni : si fidavano! e, soprattutto,
per loro la cosa più importante era solo la mia felicità e la mia realizzazione come persona.
Che importanza avrebbe potuto avere una Laurea in Lettere o in Lingue; cosa avrebbe potuto significare un pezzo di carta con su scritto "Dott in..o Dott in"? tanto Dott. lo ero diventata e per Loro, avendo fatto il mio dovere, anche se con una piccola "sbavatura", ero stata brava ed  ero riuscita  - con Loro e per Loro - ad "affrancarmi" dal passato e.. dal "vicolo".
Tacitamente orgogliosi, anche mia madre che mai lo dava a vedere, lo divennero ancora di più allorchè ai miei successi professionali, aggiunsi quello della completezza "affettiva".

Lo amarono subito, appena conosciuto, per quel suo sorriso aperto e chiaro, per quella sua disponibilità così accattivante da prenderti al laccio, per quella sua bonomia e pacatezza che ti portava, se non a risolvere, almeno a stemperare serenamente ogni problema, e con quel suo "sapere" di ogni cosa, di ogni parola, di ogni più piccolo accadimento passato e presente.
"E' come un pianoforte, ogni tasto dà la nota giusta!"...
me lo disse Suo padre ed io lo tenni sempre per vero, anche se con gli anni, per dispetto, per rabbia, per amore malcelato e taciuto, per dolore, delusione e per voce non data  gli dicevo :"la tua non è cultura, piuttosto stupida erudizione!...la tua non è bonomia, ma infingardaggine!....

Questo nell'arco degli anni vissuti insieme, non all'inizio, perchè -allora- per poter crescere, avevamo bisogno l'uno dell'altro.
E dovevamo farlo insieme!


ANOUK RISPOSE:

penso di aver capito : da ambo le parti un desiderio di confrontarsi e di completarsi; un incontro-scontro,  ma solo questo?


E LEI DISSE:

inizialmente no, tant'è che dopo un lungo periodo di "onorato" fidanzamento (allora era così ) e dopo una sofferta "incertezza" (onestamente dichiarata, condivisa, sottaciuta, allontanata, persa e riemersa mai dimenticata -almeno per quanto mi riguarda ) convolammo a "giuste" nozze e tutti dicevano :"che bella coppia!..che magnifico avvenire : lui Ingegnere, lei Professoressa..."  tutti, tranne mio suocero, ma solo per un piccolo dettaglio: "i barattoli attaccati alla macchina"  che  Lui , Siciliano Doc, solo per una credenza isolana,mi confessò  avrebbero  portato male...

mercoledì 10 novembre 2010

LE NUOVE STAGIONI




ANOUK RISPOSE:

E allora?


E LEI DISSE:

E il buio
squarciato
dal giallo
della lampada
filtrava
l'azzurro
del fiore
non stinto
in spighe
serrando
le ombre
dei fantasmi

Dietro passi
ripetuti
memori
e l'eco
di voce
bambina
un contrappunto
di figure
ormai
congiunte
negli orli
accompagnava
nel ballo
le vecchie
stagioni
disegnando
col nuovo
quelle
a venire

sabato 6 novembre 2010

SAGGIA MINERVA!!!

ANOUK RISPOSE:

ma non era più vicino l'  ARNO? e perchè proprio a LONDRA?...per pura ambizione o per impellente necessità?


E LEI DISSE:

una sottile ambizione nel voler portare avanti un progetto e la stretta necessità di dover acquisire più dimestichezza con una "lingua" che, andando avanti, trovavo ostica nella comprensione "orale", per questo il TAMIGI mi sembrò più adatto per risciacquare i miei miseri sdruciti e deboli "cenci".
L'esperienza, da un certo punto di vista, fu splendida: dal volo all'aereoporto; dal soggiorno in Collegio (anche allora di  suore) agli Inglesi che ebbi il piacere di conoscere ma, particolarmente, per la bellezza dei Musei , delle strade, dei parchi, dei giardini, e per quella atmosfera che ovattava  di un grigio rosato persone e cose.
Non altrettanto dal punto di vista delle conoscenze linguistiche, ma era solo colpa mia perchè, se non avevo la capacità o il dono di acquisire velocemente "suoni" e "parole" così diverse dal nostro "idioma", come avrei potuto sperare di farlo solo nell'arco di un mese?
Beato chi ci riesce o chi c'è riuscito!...


ANOUK RISPOSE:

Ma non potevi restarci più tempo? Ti piaceva tanto quella metropoli, ti piacevano tanto i suoi abitanti con la loro cultura ed il loro attaccamento alle tradizioni...


E LEI DISSE:

non potevo: avevo già chiesto troppo ed il mio senso del dovere mi impediva di chiedere di più, inoltre ho sempre sofferto di nostalgia ed ho sempre avuto paura del vuoto affettivo che tuttora mi prende quando non ho più il contatto con luoghi e persone a me care; è qui , a questo punto che,  per mancanza di riferimenti,  una sorta di "orror vacui", pur nella mia conquistata indipendenza, tuttora mi prende mi assale e mi destabilizza.
Per tutto questo sono ritornata e, dopo aver constatato -amaramente- che quanto avevo appreso e studiato in quel meraviglioso mese era del tutto insufficiente per superare i "due scritti" di Lingua Inglese-seduta su una panca della famosa "SAPIENZA" in compagnia delle mie amiche di sventura, dopo esserci guardate negli occhi e fatto un resoconto dei nostri insuccessi, decisi -o meglio decidemmo- di dare una "svolta" al nostro cammino universitario:
"Immediato trasloco dalla facoltà di Lingue e letterature straniere a quella di ..Lettere".
Fu la nostra fortuna ed il mio più grande successo.
Questa volta "MINERVA" era stata clemente, sapiente, saggia!!!!!!..infatti non la guardammo più  negli occhi.....portava male, dicevano...!
Peccato che i miei genitori lo venissero a sapere molto molto tempo dopo.
Sarà per questo che solo "maman" venne ad assistere alla mia Laurea?...

mercoledì 3 novembre 2010

MINERVA SAPIENS ?

ANOUK RISPOSE :

tutto sommato, mi pare che sei a buon punto nella costruzione del tuo puzzle, anche se procedi con un pò di fatica ed ogni tanto ti inceppi con qualche tassello di troppo o ..di meno.
Perchè non riprendi dal tuo progetto e dal tuo sogno da realizzare?
Hai detto che sei andata all'Università, quindi riparti da lì e, forse, riuscirai a completare almeno la cornice!..


E LEI DISSE :

è vero, ogni tanto mi impunto, ma le "tessere" del mio puzzle sono tante, tutte smussate spigolose smelangolate curve lineari diritte lisce spiegazzate sinuose e così distorte da poterle incastrare solo dopo tanta attenzione e riflessione e, talvolta, mi sento stanca e nauseata solo a "guardarle"...

..." LA SAPIENZA" , ai miei occhi di allora, era una splendida "Città" con tanti "Palazzi" e con tanti "Giardini".
Vivacissima ed allegra con tutto quel suo andirivieni di persone che percorrevano, ora affannose ora felici e rilassate i vialetti di quei "Quartieri" ai cui lati si affacciavano aiuole verdi ben curate e ricolme di tanti fiori, ed offrivano panche su cui sostare per riposarti, per pensare per studiare o solo per godere quanto di bello e di nuovo quel sole e quell'aria sapevano offrirti....
Ci sono ritornata qualche anno fa e...mi sembrò una "casbah"!....
Mi riferisco solo all'aspetto esteriore della "Città", non certo alle persone che la percorrevano nè a quelle che nel corso degli anni vi hanno abitato e lì sudato durante il loro cammino!
In quella "Città" sono vissute e tuttora ci vivono delle menti eccelse e da essa molte altre ne sono uscite e ne usciranno : di questo ne sono consapevole e più che certa.
Mi sembrò caotica disordinata sporca e tanto..."national popular" rispetto a quella che avevo lasciato.
E' ben vero che c'era passato sopra un '68 un '78 un '88 etc.etc. e che le "Baronie" erano state  lasciate alle spalle, ma sarà poi stato così?
Mi sembrò stravolta rispetto a quell'ordine mentale, a quella semplicità e schiettezza paesana a cui ero abituata e che avevo ritrovato nelle diverse Etnie allora conosciute ed apprezzate  mai dimenticate neanche dopo essere andata a..."risciacquare i miei panni" nel ..."Tamigi"....