giovedì 30 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LA MARATONA

...
Caro Figlio,

tra me e Te esiste un legame d'Amore?


....
Che Mio Figlio guardi il Cielo
quando è lavato di pioggia
lucido di luce eterna
bianco di bianco lunare

Che Mio Figlio guardi il Cielo
ed abbia una scala per raggiungerlo

Che Mio Figlio prenda il Volo
quando lo spazio è senza ombre
scevro di impurità
libero dai limiti

Che Mio Figlio prenda il Volo
ed abbia ali giuste per volare

Che mio Figlio ari la Terra
quando essa non trema
non è bruciata dal sole
non è spaccata dal gelo

Che Mio Figlio solchi la Terra
ed abbia il passo giusto per farlo

Che il Cielo lasci cadere su di Lui
una pioggia di Stelle
che lo Spazio lo avvolga
in un manto di Aria pura
che la Terra mostri le Sue Insegne
sempre lucenti

Solo questo posso lasciargli


...E MIO FIGLIO GUARDO' IL CIELO....

lunedì 27 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LA POZZA

...
Come avevo fatto a non vedere?
Come avevo fatto a non capire?
Solo conoscendolo , si può parlare  del sorriso di una persona. Solo amandolo , si può vedere cosa si nasconde dietro di esso.
Ed Egli , quel sorriso ,  l'aveva conosciuto e l'aveva ben saputo osservare altrimeni non avrebbe potuto scrivere:

..."MIA MADRE HA UN MODO DI SORRIDERE PARTICOLARMENTE BELLO , E MOLTO RARO A VEDERSI , COSI' PLACIDO E PROMETTENTE CHE PUO' RENDERE FELICE COLUI AL QUALE E' RIVOLTO "...

A chi  " altri " poteva essere rivolto  se non a colui che ella aveva conosciuto e amato ?
E da chi  "altri " poteva essere elargito se non da colei che Egli aveva amato ?
Ma la gelosia ottenebrò del tutto la mia mente , impedendomi di  " leggere " e di capire...


Caro Figlio,
 non capisco il Tuo atteggiamento.
Affermi che la Tua Vita è qui  che la Tua Casa è  " questa " , ma ricerchi ossessivamente qualcosa al di fuori di queste mura e di questa aria.
Quello che hai conosciuto è solo un  " clan " , del quale hai fatto parte per un tempo brevissimo e nel quale -ora- non puoi entrare : le Vostre strade si sono separate anni fa.
Non hai fratelli nè sorelle , anche se essi si definiscono tali . E' solo un uso errato della parola ; un uso distorto , anche se fatto in buona fede ; un uso legato alla loro cultura e alla loro società.
Affermi che tra voi sussistono legami di affetto , ma quando hai avuto modo di crearli con loro?
Lo hai fatto "allora" nel'arco dei primi anni di vita?
O lo hai fatto "ora" nell'arco di poche ore?
I veri legami di affetto si costruiscono col tempo allorchè ci è dato di condividere gioie e dolori , delusioni e speranze , dubbi e certezze .
Essi si arricchiscono di lacrime e di sorrisi ; si nutrono di ricordi brutti e belli e di memorie vive , non di immagini stampate su di un opaco pezzo di carta che riproduce solo stereotipi.
E , comunque , nessuno Ti impedisce - ancora e quando vorrai-  di vedere  le Tue sorelle e i tuoi Fratelli , come Ti piace definirli , purchè tutto sia fatto nel rispetto delle persone e dei sentimenti : i Tuoi i Loro i Nostri....

giovedì 23 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LE RIVIERE 3

Cara Donna,

ero sicura del Suo affetto , tutto racchiuso in quelle righe , ma ti confesso che la parola "Madre"  mi ha dato un pò fastidio.
Io , egoisticamente , avrei preferito che avesse iniziato con ... "Mamma".
Vedi , la parola Madre -nel mio intimo- assume il valore di un mondo a cui non è dato a tutti di accedere perchè -nel mio intimo- quella parola si carica di affetti e di armonie....

Allora la gelosia offuscò la mia mente e mi rapì il cuore.
Non ti aveva vista , non ti aveva parlato.
Solo una foto -forse- poteva parlare per te.
Ma non fu tanto questo.
Piuttosto quel continuo ripetere " i miei fratelli , le mie sorelle" , Lui  che , per quanto io sapevo , non aveva nè gli uni nè le altre.
Ed alle mie domande , così serrate e pungenti , sul valore dei vincoli e sul concetto di famiglia a cui , nelle sue componenti , esso sottende , contrapponeva quelli di sangue pur non negando , anzi esaltando ed affermando con forza  quei legami d'amore sui quali io avevo impostato la Sua Vita.
Così saldi mi apparivano nei discorsi di un tempo , così fragili in quelli di ora.
Ma dove aveva imparato ad essere tanto puntiglioso con le parole e così razionale nel pensiero?.
Ma lo sapeva  -Lui- che i nodi di affetto si intrecciano con gli anni allorchè minuti ore e giorni distribuiscono sulle nostre mani il tempo che dovrà ancora farsi ?
Tutto questo doveva saperlo .
Era o non era Mio Figlio?
E allora perchè quel continuo richiamo ad un mondo che non gli apparteneva più?
Perchè quel desiderio così frenetico di  ricercare per ritrovarsi  in un nucleo che non gli era mai appartenuto?
Allora la gelosia offuscò la mia mente.
E lo fece in modo così sottile insinuante e crudele da impedirmi di leggere le Sue Parole che suggerivano , anzi gridavano , un invito ad  essere , mano nella mano , tutt'uno come un tempo:


                                                       SI NASCONDE IN UN SORRISO
                                                       NEL MIO
                                                       NEL TUO

                                                       E NON PUOI NEGARE
                                                       PERCHE '  I TUOI OCCHI
                                                       RACCONTANO UNA STORIA
                                                       DI RIMPIANTI
                                                       DI SOLITUDINE

                                                       TUTTO CIO'  E'  AFFASCINANTE
                                                        LA TRISTEZZA
                                                        NASCOSTA IN UN SORRISO
                                                        SCOPERTA NEGLI OCCHI
                                                        CHE RACCONTANO
                                                        UNA STORIA
                                                        DI RIMPIANTI
                                                        DI SOLITUDINE

                                                        SENSIBILE COME IL CALORE
                                                        QUANDO IL CALORE
                                                        E' UN RESPIRO NEL FREDDO
                                                        IMPALPABILE COME IL VENTO
                                                        QUANDO IL VENTO
                                                        E' SOLITUDINE

                                                        QUESTA TRISTEZZA
                                                        E' DI FRONTE A TE
                                                        NON PER IL GIOCO
                                                        MA PER IL DUELLO

                                                        NON NEGARE
                                                        HAI PERSO TROPPO A LUNGO
                                                        LE TUE BATTAGLIE
                                                        I TUOI SENTIMENTI

                                                        MA TU VUOI
                                                        COME IO VOGLIO
                                                        RIEMERGERE
                                                        LOTTARE
                                                        VINCERE
                                                        NON RIAFFONDARE
                                                        INSIEME NUOTARE
                                                        INSIEME SENZA SOSTA
                                                        AMARE
                  

    
                                                        













      

lunedì 20 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LE RIVIERE 2

Mia Cara,

i diciotto anni di  Mio Figlio non mi hanno portato alcuna libertà , nè mi hanno fatto ritrovare la pace.
E Mio Figlio non ha conseguito alcuna Laurea se non quella di "Dott. Prof. Specialista in  ...Faccende di Cuore".
Ha infatti aspettato proprio il diciottesimo anno per rinfacciarmi -come se poi fosse colpa mia- la mancanza di un passato a cui fare preciso riferimento , ma i Suoi "buchi" , per quanto era nelle mie possibilità , avevo cercato di riempirglieli , se non altro l'avevo fatto con il "cuore" , ma questo non gli bastava.
Doveva rivivere i primi sette anni di vita e disegnare il Suo Mosaico con quei pochi tasselli distorti e rimandati sfocati dalla memoria.
Doveva rendersi conto del Suo passato per poter costruire il Suo futuro e , quindi , doveva anche distruggere il presente , qualora gli fossero venuti in mente l'idea ed il capriccio di farlo...

Cara Amica ,

ti assicuro che l'ho aiutato nelle ricerche , e che l'ho fatto perchè ritenevo giusta la Sua esigenza e doveroso il mio aiuto , anche se tutto ciò poteva costarmi molto caro , ma -almeno in parte- su questo punto Egli mi aveva rassicurato dimostrandomelo in modo così delicato e forte che non potevo dubitare....


                                                          POTRO'  VEDERTI
                                                          PARLARTI
                                                          MADRE !

                                                          MA
                                                          LA TUA VOCE
                                                          SARA' UN SUSSURRO
                                                          E
                                                          LA TUA IMMAGINE
                                                          UN 'OMBRA

                                                          AVRO'
                                                          IL TUO ASPETTO
                                                          I TUOI OCCHI
                                                          LE TUE LABBRA
                                                          MA
                                                          ESSE NON TI BACERANNO
                                                          ED I MIEI OCCHI
                                                          AVRANNO
                                                          UN DIVERSO SGUARDO
                                                        

                                                          SONO TUO FIGLIO
                                                          STILIZZATO NEI RICORDI
                                                          REALE E CONCRETO
                                                          PER IL CUORE
                                                          NON IL TUO
                                                          MA DI UNA DONNA
                                                          CON IL MIO SGUARDO
                                                          CON I MIEI SENTIMENTI   

sabato 18 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LE RIVIERE

Cara Donna,

vorrei farti una confessione da madre a madre.
Quando il figlio del Vento diventava una creatura incerta "fra nuvole e sole" ,  io rimpiangevo la mia libertà.
Quando il figlio della Luce abbagliava ogni  " possibile percorso " ,  io desideravo fuggire.
Quando il Figlio delle Ambe mi gettava in faccia " la sua sabbia rovente " , io mi sentivo soffocare e desideravo solo che arrivasse quanto prima il suo diciottesimo compleanno.
Avrei riacquistato la mia libertà , ritrovato la mia pace e goduto la mia esistenza.

Cara te ,
per quanto riguarda tuo figlio , hai mai avuto qualche ripensamento ?


Caro Figlio,

oggi è una giornata particolare , diversa da tutte le altre , e Tu la stai vivendo in modo egregio : sei allegro spensierato e colmo di tenerezza.
Dai un piccolo saggio della Tua cultura parlando in francese con J.G. a ciò aggiungi un pizzico di bonomia scherzando con i camerieri , ed un tocco di delicatezza quando sostieni la Tua Prozia.
Non critichi i confetti rossi che ho fatto disporre sulla tavola ed aspetti con pazienza la fine del pranzo.
Il Tuo Diciottesimo anno sta segnando una tappa importante nella Tua Vita : sono cambiati il Tuo comportamento ed i Tuo atteggiamento mentale ; anche i Tuoi proponimenti sono seri , inoltre sembri aver acquisito una determinazione ed una grinta insospettabili -almeno per me-.

Mio Caro,
i confetti rossi che , dalle nostre parti , si usano per chi si Laurea , ti stanno portando fortuna....

martedì 14 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LE SIEPI

...Allora le delusioni trascolarono nel vuoto insoddisfatto che sciogli i dubbi in amarezza...


Allora - le mie amarezze- ebbero non tanto il Volto del Suo Presente quanto quello del Mio Passato che , contrariamente a Lui , non avevo avuto la forza di recidere.
Allora -le mie amarezze- ebbero il volto dell'insuccesso e quello del ripensamento.
La Vita non aveva voluto darmi il dono della maternità ed io avevo pensato bene di strapparglielo costruendomi un ruolo di madre che , forse , non sapevo assolvere come di dovere.
Così -le mie amarezze- ebbero il volto di una triste verità....


La Vita
lo aveva chiamato
a sè
per sciogliere
altre creature
e
si trovò
inchiodato al muro
delle inquietudini
delle ansie
delle paure

Camminò
sul cuore
degli altri
tra spinosi
sentieri
tra erbosi
cunicoli

Non calpestando
ma
con sgomento
col respiro
racchiuso
e uno sguardo
dolente

Prigioniero
per sempre

sabato 11 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : GLI OSTACOLI

Mio Caro,

 sei proprio il figlio del Vento.
Ora così gagliardo e vigoroso che riesci a signoreggiare tra chi è più forte di Te.
Ora così debole e lieve che riesci a sottometterti fino a liberare dolcemente ogni umore più nero.
Ora sei una brezza fresca.
Ora un soffio caldo.
Spesso , però , impetuoso e incontrollabile come un uragano. Tocchi il massimo fra il sabato e la domenica e, immancabilmente , nei periodi di festa : li celebriamo tutti e sempre nello stesso modo.
Dopo le tue bufere maggiori tu appari affaticato e solitario , e ti aggiri nella tua camera , apparentemente innocuo.
Io , pensierosa e amareggiata , immobile nel chiuso della mia stanza , dove le pareti ancora riescono a parlarmi e dove il silenzio ancora non è muto...



Cara Te,

Il figlio del vento ne ha combinata un'altra delle sue.
Questa volta non per divergenze di opinioni sugli svaghi del sabato sera , ma per contrasti di natura vitale :
" O studi , o lavori !"
Decisione di comune accordo:
"Lavoro !"
E' durata solo dodici giorni , e si è conclusa in modo tragico , disperato , beffardo ?
Anche questa volta ci sono stati la tecnica di guerra e il ricatto , ma perpetrati in modo più sottile e crudele della fuga.
Non sto a raccontarti i dettagli nè cosa ho provato.
Non sto a dirti come ho reagito.
Tu , che come me sei madre , puoi ben immaginarlo.
Te lo dico -ora- con la Sua Voce  perchè solo ora - nella Sua Voce - forse è racchiusa la complessità di una Vita:


                                SE GUARDI I MIEI POLSI
                                NON SPRECHEREMO PAROLE

                                SE GUARDI I MIEI POLSI
                                NON SPRECHEREMO IL TEMPO
                                COSI' PREZIOSO E SENZA PREZZO
                                COSI' PREZIOSO E A BUON MERCATO

                                SE GUARDI I MIEI POLSI
                                VEDRAI IL SIGNORE DEL TEMPO
                                IL SIGNORE STANCO E VECCHIO
                                CHE HA DECISO IL PASSATO
                                CHE HA DECISO IL PRESENTE

                                E
                                SE AVRAI ANCORA PAROLE
                                NON BASTERANNO GLI OCCHI
                                CHE VEDRANNO SULLA PELLE
                                UN FIUME IN SECCA
                                UNA VOLTA IN PIENA

                               E' LA VITA
                               DALLE MILLE STRADE
                               CHE HA VOLUTO
                               NEL GIORNO DELL'AMORE
                               RECIDERE UN POLSO
                               NEL RICORDO DEL PASSATO
                               E LASCIARNE LIBERO UN ALTRO
                               DAL PENSIERO DELLA MORTE


Cara,

Mio Figlio , a parte ogni stranezza , è un poeta! non ti pare ?...

                               

mercoledì 8 dicembre 2010

CARO AGLI DEI :i 4oo

Cara amica ,

devi credermi , non volevo farne il primo della classe , anche se ciò avrebbe tanto appagato il mio orgoglio di madre e.. di madre insegnate.
Non volevo farne un professionista nè un atleta olimpionico , anche se mi sarebbe tanto piaciuto vedere il suo nome scritto sui giornali.
Volevo per Lui il meglio del meglio perchè era Mio Figlio e mi dispiaceva vedere le sue qualità più belle disperdersi.
La Sua  mente così versatile mi sembrava poco valorizzata , e le Sue capacità atletiche ai miei occhi apparivano offuscate.

Mia cara ,

a lui non l'ho mai detto , ma a te , che come me sei madre , posso dirlo.
Ho fatto la "guerra" ai suoi Insegnanti della Scuola Media perchè , nello specifico caso , li ritenevo incapaci di assolvere al loro compito.
In ciò una parte di vero c'era , ma non era tutta la verità.
Quella Scuola non sapeva e non poteva aiutarlo a "Costruirsi".
Quella Scuola non fece nulla per "Educarlo" , e fallì.
Ma anche io feci i miei sbagli.
Non mi ero accorta che i suoi bisogni primari erano altri , non ultimo il recupero del gioco.
Non mi ero accorta che i Suoi pensieri erano di per sè intricati , ed io , invece di districarli , glieli stavo aggrovigliando ancora di più.
Non mi ero accorta che aveva un animo troppo sensibile e delicato ed io , inconsciamente , stavo esasperando questa Sua delicatezza interiore aprendolo ancora di più alla dolcezza dei sentimenti , alla squisitezza della fantasia , alla bellezza della musica della poesia e dell'arte.
Non mi ero resa conto che tutto questo , in seguito , lo avrebbe portato ad una pienezza di Vita che avrebbe pagato col tormento e con l'inquietudine.

Io, in Lui , egoisticamente , non vedevo altro che una creatura fatta di sole e di vento.
Una creatura che sapeva inebriarmi della Sua luce e della Sua aria ogni qualvolta ne avevo bisogno....

che dirti ancora ?...

lunedì 6 dicembre 2010

CARO AGLI DEI :I 400 metri piani

Mia Cara,

è difficile essere Madre.
Sempre.
Ma è veramente difficile quando sei anche insegnante.
Per un insegnante ogni atteggiamento deve avere una spiegazione logica.
Ogni causa deve avere il suo effetto.
Ogni pensiero  deve essere consequenziale.
L'insegnante , per il mestiere che fa , deve sempre conoscere sapere e rendersi conto di tutto. Deve avere una motivazione razionale per ogni più piccolo fatto , altrimenti il suo "ego" non sarà soddisfatto , rimetterà tutto in discussione e...vivrà nell'angoscia.
Ed il figlio di un insegnante ?
Dovrà avere le peculiarità del genitore :
perfetto nel linguaggio , logico e critico nel pensiero , dovrà saper usare il cervello e distinguersi dagli altri , proprio perchè ha un cervello che funziona...

Cara te,
tu che mestiere fai ?


Caro Figlio,

i colloqui con i tuoi insegnanti non sono andati secondo le aspettative.
Sei affrettato superficiale e dispersivo.
Non ti applichi e non hai desiderio di emergere.
Perchè rifiuti ogni mio aiuto?...
La scuola è una cosa seria e tu la prendi come un gioco.
Lo Studio , nella Vita , è importante e la cultura è il presupposto per una maggiore pienezza e consapevolezza della stessa...  il discorso vale anche  per lo sport.
Ti infiammi per ogni attività sportiva , te ne innamori , la pratichi con facilità ed entusiasmo ma ti blocchi al primo ostacolo e non concludi mai un corso....

venerdì 3 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : I 200 metri piani

...sono la madre di un figlio un pò strano e bizzarro ma...questo figlio mi piace tanto anche se....


..i suoi orizzonti erano sempre lontani , troppo ampi e troppo difficili per essere raggiunti da due ali così piccole e deboli , da due ali così ingrommate.
Assurdo il solo pensare di sfiorare quegli orizzonti per chi , come Lui, solo da poco aveva cominciato a volare.
E se , a fatica , Egli si avvicinava ad uno di essi il cerchio gli si stringeva addosso in modo così soffocante da desiderare di spezzarlo quanto prima.
Ciò gli impediva di assaporare anche la conquista appena fatta.
Gli orizzonti di Mio Figlio , dietro un manto di quotidianeità , nascondevano un mondo di affetti da accarezzare , di sogni da afferrare e di affermazioni da stringere.

...
"...E' mai possibile , mi dicevo , che passi il suo tempo a rincorrere i sogni ? Essi lo scolleranno dalla realtà e lo renderanno infelice"...

.."L'uomo che vive di sogni è infelice , ma solo in essi egli troverà la sua libertà!"...

...La frase l'aveva captata da un film e l'aveva fatta decisamente sua :


                                                     IL PRINCIPE DEI SENSI
                                                     L'UOMO DEI SOGNI
                                                     MI GUARDO'
                                                     MI SCRUTO'
                                                     MI GETTO'
                                                     NELLA SCHIERA
                                                     DEGLI INSICURI
                                                     NELLA VALLE
                                                     DELLA VOLUBILITA'


Così infatti scriveva.
Ed io , quale altro argomento potevo opporre a quella che , in fondo , era una tesi in cui credevo e che fino ad allora mi aveva nutrito?
E dove erano i miei orizzonti ed i miei sogni?

Erroneamente li avevo riposti tutti nel suo successo scolastico e , in via subordinata , in quello sportivo , dove era davvero eccellente...










                                                                 






...

giovedì 2 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : I 100 metri piani

...Così , un giorno , le mie speranze divennero smunte e furono lì lì per spegnersi...


Cara donna,
anche questa volta non eri presente.
In questa occasione , però , sei stata più fortunata di me. A te sono state risparmiate l'ansia l'angoscia il terrore della madre che , improvvisamente , non sa più che fine abbia fatto il figlio.
E la tua fortuna è stata doppia : a te sono stati anche risparmiati i rimorsi e i sensi di colpa della madre che , nei giorni a venire , si arrovella il cervello nel chiedersi in che cosa ha sbagliato.
A distanza di anni ancora non so con esattezza quale fu l'elemento che scatenò l'idea di quella fuga che, dopo tanto rumore , si spense nel morbido di una passeggiata.
Una passeggiata un pò lunga , a dire il vero : durò dalle cinque alle sette di sera sotto una fitta pioggia di novembre.

Cara te,
Mio Figlio è sempre stato uno specialista nelle faccende di cuore , ed il mio cuore , in quella circostanza , fu quasi spezzato.


Caro Figlio,

se volevi vendicarti per il mio rimprovero - troppo aspro inopportuno ingiusto ? - ebbene ci sei riuscito.
In men che non si dica mi gettasti nella disperazione più cupa ed io , che come te sono una specialista in affari di cuore , pensai con dolore con rabbia con angoscia , che non mi volevi bene e che mi odiavi.
Che sciocca a dubitare del tuo animo.
Che stupida a dubitare della forza dell'amore.
Essa c'è , e spacca anche le montagne più granitiche. Ancora ci credo! sul momento , però , avevo dubitato perchè non avevo capito che la tua era stata solo una tecnica di guerra. Dove l'avevi imparata? Ah , già , dimenticavo..sette anni ti erano stati fruttuosi e tu eri velocissimo nell'imparare.
Ma sette anni si cancelleranno mai?
Tante volte me lo sono chiesta e ancora me lo chiedo.
Comunque , quella sera stessa , le tue ingenue parole ed il tuo sguardo fanciullo annullarono tutte le amarezze delle ore precedenti....
..."sai , mamma , ora sono veramente grande; la nostra è una piccola città ed io posso girarla da solo...la città è nelle mie mani e tutto ciò è affascinante...sai , mamma , sai..."
E ti addormentasti nel letto grande , come facevi tutte le volte che c'era un problema , mano nella mano perchè , tutto sommato , ci capivamo e ci amavamo.
Ti addormentesti sereno perchè avevi scoperto nuovi orizzonti.