sabato 11 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : GLI OSTACOLI

Mio Caro,

 sei proprio il figlio del Vento.
Ora così gagliardo e vigoroso che riesci a signoreggiare tra chi è più forte di Te.
Ora così debole e lieve che riesci a sottometterti fino a liberare dolcemente ogni umore più nero.
Ora sei una brezza fresca.
Ora un soffio caldo.
Spesso , però , impetuoso e incontrollabile come un uragano. Tocchi il massimo fra il sabato e la domenica e, immancabilmente , nei periodi di festa : li celebriamo tutti e sempre nello stesso modo.
Dopo le tue bufere maggiori tu appari affaticato e solitario , e ti aggiri nella tua camera , apparentemente innocuo.
Io , pensierosa e amareggiata , immobile nel chiuso della mia stanza , dove le pareti ancora riescono a parlarmi e dove il silenzio ancora non è muto...



Cara Te,

Il figlio del vento ne ha combinata un'altra delle sue.
Questa volta non per divergenze di opinioni sugli svaghi del sabato sera , ma per contrasti di natura vitale :
" O studi , o lavori !"
Decisione di comune accordo:
"Lavoro !"
E' durata solo dodici giorni , e si è conclusa in modo tragico , disperato , beffardo ?
Anche questa volta ci sono stati la tecnica di guerra e il ricatto , ma perpetrati in modo più sottile e crudele della fuga.
Non sto a raccontarti i dettagli nè cosa ho provato.
Non sto a dirti come ho reagito.
Tu , che come me sei madre , puoi ben immaginarlo.
Te lo dico -ora- con la Sua Voce  perchè solo ora - nella Sua Voce - forse è racchiusa la complessità di una Vita:


                                SE GUARDI I MIEI POLSI
                                NON SPRECHEREMO PAROLE

                                SE GUARDI I MIEI POLSI
                                NON SPRECHEREMO IL TEMPO
                                COSI' PREZIOSO E SENZA PREZZO
                                COSI' PREZIOSO E A BUON MERCATO

                                SE GUARDI I MIEI POLSI
                                VEDRAI IL SIGNORE DEL TEMPO
                                IL SIGNORE STANCO E VECCHIO
                                CHE HA DECISO IL PASSATO
                                CHE HA DECISO IL PRESENTE

                                E
                                SE AVRAI ANCORA PAROLE
                                NON BASTERANNO GLI OCCHI
                                CHE VEDRANNO SULLA PELLE
                                UN FIUME IN SECCA
                                UNA VOLTA IN PIENA

                               E' LA VITA
                               DALLE MILLE STRADE
                               CHE HA VOLUTO
                               NEL GIORNO DELL'AMORE
                               RECIDERE UN POLSO
                               NEL RICORDO DEL PASSATO
                               E LASCIARNE LIBERO UN ALTRO
                               DAL PENSIERO DELLA MORTE


Cara,

Mio Figlio , a parte ogni stranezza , è un poeta! non ti pare ?...

                               

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