sabato 18 dicembre 2010

CARO AGLI DEI : LE RIVIERE

Cara Donna,

vorrei farti una confessione da madre a madre.
Quando il figlio del Vento diventava una creatura incerta "fra nuvole e sole" ,  io rimpiangevo la mia libertà.
Quando il figlio della Luce abbagliava ogni  " possibile percorso " ,  io desideravo fuggire.
Quando il Figlio delle Ambe mi gettava in faccia " la sua sabbia rovente " , io mi sentivo soffocare e desideravo solo che arrivasse quanto prima il suo diciottesimo compleanno.
Avrei riacquistato la mia libertà , ritrovato la mia pace e goduto la mia esistenza.

Cara te ,
per quanto riguarda tuo figlio , hai mai avuto qualche ripensamento ?


Caro Figlio,

oggi è una giornata particolare , diversa da tutte le altre , e Tu la stai vivendo in modo egregio : sei allegro spensierato e colmo di tenerezza.
Dai un piccolo saggio della Tua cultura parlando in francese con J.G. a ciò aggiungi un pizzico di bonomia scherzando con i camerieri , ed un tocco di delicatezza quando sostieni la Tua Prozia.
Non critichi i confetti rossi che ho fatto disporre sulla tavola ed aspetti con pazienza la fine del pranzo.
Il Tuo Diciottesimo anno sta segnando una tappa importante nella Tua Vita : sono cambiati il Tuo comportamento ed i Tuo atteggiamento mentale ; anche i Tuoi proponimenti sono seri , inoltre sembri aver acquisito una determinazione ed una grinta insospettabili -almeno per me-.

Mio Caro,
i confetti rossi che , dalle nostre parti , si usano per chi si Laurea , ti stanno portando fortuna....

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