venerdì 26 novembre 2010

CARO AGLI DEI : IL CAMMINO

Cara Amica,

non eri presente il primo giorno di scuola di Mio Figlio.
Ti assicuro che ti sei persa molto.
Era elegantissimo, principesco direi , nel suo completo celeste polvere che ben s'intonava al colore ambrato della pelle.
Mano nella mano , io con fierezza , Lui con curiosità , entrammo in quell'aula ... ridente  di tante facce tutte uguali ; colorata di tanti grembiulini tutti azzurri , vivace di tanti sguardi curiosi ed attenti nello scrutare il nuovo " acquisto".
E noi lì , col nostro orgoglio , le nostre aspettative , le nostre speranze.
E con la certezza , ferma , che le porte si sarebbero spalancate e che le frontiere , se ancora esistevano , sarebbero state subito abbattute.

..." Su , prova a leggere questa frase...vediamo a che punto sei..."
..."Eccoti carta , matita e colori , disegnami una bella faccina..."
..."Signora , questo bambino sta molto indietro nella lettura...i miei alunni , al confronto , sono già professori..."
..."E poi , questo bambino non ha il concetto dell'  "IO " , guardi : ha colorato la faccia di marroncino , gli occhi sono storti e la bocca è quasi un ghigno..."

Cara Te,
è superfluo che io ti spieghi che ,  in realtà ,  Mio Figlio aveva disegnato se stesso.
Tu l'hai capito subito!
Ma ti devo chiarire il fatto degli occhi.
All'epoca , egli aveva bisogno degli occhiali e la cosa non lo entusiasmava.
Quanto alla bocca , poi , era perfetta e dolcissima nell'aprirsi al sorriso , anche quando quel sorriso era ironico.

Per chi sorrideva in quel modo?
Per me , per te , per gli altri o per la Vita stessa?

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