martedì 30 novembre 2010

CARO AGLI DEI : "IN DISCESA ?"

....E le speranze , ancora una volta , tornarono ad affacciarsi sul mio mondo...


Le mie speranze divenero le parole calde ed amichevoli di un Vero Maestro.
Le parole semplici e gentili di genitori che , per vie diverse , avevano figli della stessa specie del mio , di quella specie umana che vive e cresce anche fra le spine degli errori e dei difetti dei grandi.
Le mie speranze erano sempre riposte nel verde giunco che , nel frattempo , stava diventando un alberello.
Un alberello dalle radici troppo aeree per sostenere un tronco così alto e svettante.
Un alberello dal fusto troppo esile per sopportare una chioma così larga e fiorita.
Un alberello che aveva bisogno di un saldo tutore.
Di un tutore in grado di adattarsi alla sua flessuosità , di intonarsi al colore così chiaro della sua corteccia , di adeguarsi al fiorire così insolito e disordinato dei suoi rami ; a quel fiorire ora troppo acerbo da seccarsi al primo freddo ; ora troppo turgido e colmo da spaccarsi per l'eccessivo calore e da crollare sotto il suo stesso peso.

Il suo tutore , almeno per quanto mi riguarda , era troppo rigido e nodoso...

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