lunedì 10 gennaio 2011

CARO AGLI DEI : LA CATARSI (2° tentativo)

Figlio Diletto,

questa è l'ultima lettera che ti scrivo.
So per certo che non ci sarà risposta , ma so anche che Tu tornerai a cercarmi , ed allora voglio essere pronta.
Quel giorno ,  non ci saranno nè dubbi nè malintesi.
Quel giorno , sarà un vedersi per sempre.  Ed allora il nostro "errare" avrà un suo termine.

Quando te ne sei andato , in modo così totale ed esclusivo , io ti ho odiato.
Non l'ho fatto solo per il gesto , ma anche per l'affronto .
Hai sottratto ad ambedue l'ultima possibilità : parole "giuste" da sussurrare -almeno- al momento giusto.
L'hai negata , sia a me che a Te , con quel Tuo modo così tempestoso di prendere decisioni avventate ; con quel Tuo sguardo smarrito , eppure freddo e crudo , nel pronunciare verità , assurde per una madre  purtroppo vere nella loro immediata realtà , noi sappiamo quali.
E quel sentimento , così innaturale per una madre , che voglia -o non voglia- essere tale , ha fatto nido nel mio petto , ed io l'ho coltivato e nutrito , per poter far fronte al fatto ed alla circostanza con ritegno , con razionalità e con quel distacco , così calcolato e meditato , che è degno solo di persona assai diversa da noi due.
Ma nell'assenza , ricercata  e voluta , i passi cupi e silenziosi sul selciato della città vecchia , mi accompagnavano -ed ancora mi accompagnano- insieme al chiocciolio della fontana grande che , in quel suo suono ripetuto stanco , porgeva -insieme a me , insieme a noi , insieme a loro, - l'ultimo saluto alla Vita.
In quel momento -stranamente- le Tue Insegne , pur su bandiere abbrunate , erano luminose e splendenti...ma io ti odiavo e , con Te, odiavo me stessa : c'eravamo traditi.
Tu non avevi saputo rispettare la promessa : mi avevi detto che dovevo pensare a Te come  ad "un pesciolino nell'oceano" , ma avevi anche affermato che quel pesciolino sapeva ben badare a se stesso.
Te lo ricordi?
Io ti avevo promesso protezione ed amore incondizionati , ed avevo affermato che niente e nessuno al mondo ci avrebbe separati.
Te lo ricordi?
Dove sono andati a finire i termini del nostro patto?
Quando ed in che modo li abbiamo cancellati?
Ma , dato che ciò è stato fatto , io ti chiedo e mi domando :"che diritto avevamo di aprirci a delle speranze? che diritto avevamo di promettere per poi non mantenere? e che diritto avevamo di far vivere un sogno solo per metà ?"...

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