giovedì 20 gennaio 2011

CARO AGLI DEI : POSTFAZIONE

Ho scritto questa storia , purtroppo vera in ogni suo particolare , inizialmente per sfogo personale ma, via via nel corso del tempo , mi sono ricreduta ed ho deciso di pubblicarla nel mio blog con la speranza che in qualche modo possa essere di aiuto a chi , come me , ha intrapreso o sta per intraprendere il difficile cammino dell'adozione.
Con questo documento intendo sottolineare il valore di un'esperienza in cui ho sempre creduto ed in cui tuttora credo perchè , pur nel suo amaro epilogo , è stata la più bella della mia vita ; mi sarebbe , inoltre , di conforto il sapere di essere stata in grado di rassicurare -affettivamente- chi , come me , dovesse trovarsi nella incresciosa situazione di dover conoscere la madre naturale del proprio figlio.
Ho scelto come titolo "CARO AGLI DEI"  con un voluto riferimento ai classici , perchè ho sempre guardato a Mio Figlio come ad un guerriero e -in quanto Tale- mi illudo che Egli sia stato accolto nella schiera "eletta" di quei giovinetti la cui vita , per nobili ideali -ingenuità- intemperanza- impulsività- ,anche se prematuramente spenta , è riaccesa per rivivere -e per sempre protetta- sotto le ali degli Dei , nel cui Olimpo sono tutti ben accetti.
Il desiderio di rendere pubblica la mia vicenda era inizialmente legato anche ad un fattore emotivo : volevo dimostrare , attraverso le parole e le poesie di Mio Figlio che in Lui c'era tanta bellezza che , nella sua peculiarità , ben si opponeva alla maldicenza ed alle malevoli congetture della "nostra" gente di provincia che , con i suoi pregiudizi e non pochi razzismi , aveva dato dell'accaduto una versione assai semplicistica e alquanto distorta.
Ero rabbiosa verso uno Stato che , nelle sue Istituzioni , non era stato in grado  di proteggere in alcun modo un Figlio Adottato , una Famiglia Adottiva e , soprattutto, non aveva avuto alcun rispetto per un "Suo" figlio morto , infatti alla disgrazia che ci aveva colpito si era aggiunta ben presto la "beffa" :
quella di una madre naturale che  -improvvisamente - ha un rigurgito affettivo e cerca e scopre e trova un indirizzo ed il numero telefonico di una casa in lutto;
quella della madre adottiva che scopre , dopo la morte del proprio figlio, che Egli "anagraficamente" diciottenne , aveva in realtà solo diciassette anni;
quella dei Carabinieri del Comune di X che reclamano un ragazzo "renitente" al servizio di "leva" ( : ovviamente visita medica e relative pratiche erano già state espletate in quello che -si supponeva- essere ormai il Suo distretto di appartenenza).

Cancellazioni anagrafiche non avvenute?
 Sviste burocratiche?
Su quale pelle?

Ma ora , a distanza di diciassette anni , guardo con distacco a tutto ciò perchè ho scoperto - con tanto rimpianto- che niente e nessuno al mondo potranno ridarmi  nè togliermi quanto la Vita -sia pure per poco- mi aveva regalato  e se ripenso -in verità raramente- alla madre naturale di Mio Figlio, ne accarezzo solo parzialmente la figura come di donna che , come me , ha avuto la sfortuna di perderlo , per questo a lei mi ero rivolta come ad una "sorella" nel dolore.

(P.S. Documento depositato alla S.I.A.E. nel 1996 : tutti i diritti riservati)

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